Re-do: crioablazione o ablazione con radiofrequenza?

L’alternanza tra crioablazione e ablazione con radiofrequenza nei pazienti con Fibrillazione Atriale che necessitano di ripetere la procedura di isolamento delle vene polmonari è una pratica sicura ed efficace. Sono stati pubblicati su Pacing and Clinical Electrophysiology i risultati di un’analisi, realizzata nel contesto del progetto 1STOP, che ha però messo in evidenza un beneficio clinico per i pazienti trattati in prima battuta con crioablazione (1).
Sono stati inclusi 474 pazienti consecutivi sottoposti a procedura re-do di isolamento delle vene polmonari con una tecnica diversa rispetto alla prima, di cui 349 trattati prima con ablazione con radiofrequenza e successivamente con crioablazione e 125 trattati prima con crioablazione e successivamente con ablazione con radiofrequenza. I risultati del confronto, in merito a diversi parametri clinici, hanno messo in evidenza una percentuale inferiore di donne (21% vs. 30%; p = 0,041), una maggiore prevalenza di Fibrillazione Atriale persistente (33% vs. 22%; p = 0,015), una maggiore durata dell’aritmia (60 vs. 31 mesi; p < 0,001), una percentuale più elevata di ipertesi (50% vs. 36%; p = 0,007) e un numero maggiore di riconnessioni delle vene polmonari (3,7 ± 0,7 vs. 1,4 ± 1,3; p < 0,001) nel gruppo di soggetti trattati prima con ablazione con radiofrequenza. Al follow up medio di 14,9 ± 14,6 mesi il gruppo di pazienti trattati in prima battuta con crioablazione è invece risultato associato a un tasso significativamente minore di recidive della Fibrillazione Atriale (8% vs. 22%; p = 0,025) rispetto a quelli trattati prima con ablazione con radiofrequenza.
Bibliografia
1. Verlato R, Pieragnoli P, Iacopino S, et al. Cryoballoon or radiofrequency ablation? Alternating technique for repeat procedures in patients with atrial fibrillation. Pacing Clin Electrophysiol 2020; 43: 687 – 697.