La telecardiologia e le emergenze cardiologiche in tempo di coronavirus

L’esperienza dell’Ospedale di Castrovillari e dell’ASP di Cosenza
A cura di Silvana De Bonis e Giovanni Bisignani
Vorremmo condividere l’esperienza che in tempo di COVID-19 abbiamo avuto nella gestione dell’emergenza cardiologica con il sistema di telecardiologia. Purtroppo le malattie cardiovascolari continuano ad esistere, ed anche se è preminente mettere in campo misure atte a contenere il contagio da virus, non dobbiamo dimenticare che le emergenze cardiologiche richiedono diagnosi e trattamento rapidi e possibilmente risolutivi. La difficoltà a noi tutti palesemente evidente è che molti pazienti con problemi cardiologici non si rivolgono ai Pronto Soccorso degli ospedali per paura del contagio e tutto questo potrebbe portare a ritardo nella diagnosi ed ad aumento della mortalità. In tale contesto è necessario avere un sistema che non porti il paziente in ospedale e, quando necessario ospedalizzare, lo porti nella struttura più idonea e non in quella più vicina. Un sistema di telecardiologia in tempo di Coronavirus si rivela utile perché si spostano le informazioni e non i pazienti. Il sistema di telecardiologia dell’ASP di Cosenza attivo da cinque anni e diffuso in tutti gli Ospedali ed in tutti i Presidi di emergenza della Provincia, ambulanze comprese, permette la trasmissione h/24 dell’elettrocardiogramma ed il teleconsulto con il medico dell’UTIC direttamente dall’ Ambulanza e da casa del paziente. In caso di STEMI il paziente arriva direttamente in una delle tre emodinamiche della Provincia competente per territorio. Tutto ciò limita gli accessi nell’ospedale e questo, soprattutto in tempo di Coronavirus è fondamentale. Analizzando i dati relativi al nostro territorio del periodo Covid di quest’anno e confrontandoli con lo stesso periodo dello scorso anno, non si evidenzia una riduzione degli arrivi per infarto miocardico acuto con ST sopraslivellato, probabilmente a dimostrazione che la telecardiologia può essere fondamentale nel contribuire al buon funzionamento della rete cardiologica dell’emergenza. Il paziente in questo momento particolare preferisce chiamare il 118 e non andare in Pronto soccorso per paura del contagio. La possibilità di trasmettere direttamente l’elettrocardiogramma, nel sospetto di infarto, da casa alla Unità Coronarica di riferimento, sicuramente rappresenta un vantaggio non indifferente soprattutto in un momento in cui bisogna limitare gli accessi in ospedale.
Anche le urgenze aritmiche vengono valutate tramite telecardiologia e solo i casi instabili e che necessitano trattamento vengono inviati in ospedale. Molto attivo è in questo periodo il controllo remoto dei dispositivi impiantabili ed abbiano notato che anche i pazienti hanno preso coscienza del vantaggio del controllo a distanza del loro device. I pazienti prendono contatto con il nostro ambulatorio e chiedono notizie del loro monitoraggio. In base agli eventi evidenziati si stabilisce una scala di priorità di intervento, di suggerimenti terapeutici ed eventuali controlli. I controlli ambulatoriali sono riservati ai pazienti che non hanno la possibilità del controllo remoto e solo in caso di effettiva urgenza.
Sono ancora in fase di migliore definizione i percorsi e la gestione del paziente con sospetto e/o certo COVID ed affetto da IMA, ma giorno dopo giorno miglioriamo la nostra conoscenza e la nostra pratica nella gestione di questo nuova realtà che tutti noi ci troviamo ad affrontare. L’entusiasmo e la passione non mancano, uniti vinceremo questa battaglia.
