Il bollettino 2016 del Registro Pacemaker e Defibrillatori
Il Registro Italiano Pacemaker e Defibrillatori dell’AIAC, istituito alla fine degli anni settanta, ha l’obiettivo di monitorare i principali aspetti epidemiologici e clinici legati all’utilizzo di queste tecnologie nel mondo reale. Inoltre, permette di raccogliere informazioni in merito alle caratteristiche tecniche e al funzionamento dei dispositivi, ad esempio per quanto riguarda la loro longevità. In occasione del XV Congresso AIAC, ne abbiamo parlato con Alessandro Proclemer, responsabile della Struttura Operativa Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Udine e da molti anni direttore del Registro (dal 2014 in collaborazione con Massimo Zecchin).
“Negli ultimi anni – ha sottolineato Proclemer – abbiamo osservato un aumento significativo della durata delle batterie, sia dei pacemaker che dei defibrillatori”. Ciò è molto importante in quanto nella pratica clinica questo effetto si traduce in un maggior benessere per il paziente, che deve essere sottoposto a un numero inferiore di interventi chirurgici finalizzati alla sostituzione dei device, e in un risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale. Inoltre , conclude Proclemer, i dati emersi sono in linea con quelli del Registro americano e suggeriscono che “la nostra classe medica segue alla lettera le raccomandazioni internazionali”.