CRT nello scompenso: da uno studio i benefici ottenuti con cateteri sinistri a fissazione attiva
La terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) ha determinato una riduzione di mortalità e morbilità nei pazienti con scompenso cardiaco. Tuttavia, circa il 30% circa dei pazienti ancora non risponde alla CRT e in un quarto di questi la mancata risposta è da attribuire alla inefficace collocazione nel sito ottimale del catetere per la stimolazione ventricolare sinistra. Nello studio di Casale et al., che descriviamo in questa videointervista, l’uso del catetere quadripolare a fissazione attiva durante l’intervento ha consentito di superare i punti critici dell’anatomia del seno coronarico. Il miglioramento della sopravvivenza libera da eventi clinici significativi (morte da tachicardia ventricolare o da fibrillazione ventricolare, o ricovero per recidiva di scompenso) dei pazienti trattati con questa tecnologia fa pertanto ipotizzare una migliore risposta alla terapia di resincronizzazione cardiaca con l’uso di questo catetere.
Con gli interventi di:
Paolo Busacca, Maurizio Mezzetti, Loredana Caccamo, Matteo Casale – Ospedale Santa Maria della Misericordia, Urbino.
Bibliografia
Casale M, Mezzetti M, Gigliotti De Fazio M, Caccamo L, Busacca P, Dattilo G. Novel active fixation lead guided by electrical delay can improve response to cardiac resynchronization therapy in heart failure. ESC Heart Fail. 2022 Feb;9(1):146-154.