Ablation index: valido anche per gli interventi di ablazione dei PVC?

L’efficacia dell’ablazione transcatetere con radiofrequenza [RFCA] nelle tachicardie atriale è correlata alle dimensioni delle lesioni ablative transmurali. L’Ablation Index [AI] è un indice della qualità delle lesioni ablative che incorpora stabilità, tempo e potenza in una formula ponderata in grado di predire gli outcome associati alla procedura per le fibrillazioni atriali. L’RFCA è utilizzata per trattare anche i complessi ventricolari prematuri [PVC], comunemente curati tramite terapia antiaritmica. Attualmente, tuttavia, non ci sono studi che dimostrano la validità dell’AI in relazione agli interventi con RFCA per i PVC.
Lo studio
L’obiettivo di questo studio osservazionale, pubblicato su Heart Rhythm da Casella et al., è stato quello di valutare il ruolo dell’AI come predittore a breve e a lungo termine dell’efficacia dell’RFCA per i PVC. Sono stati arruolati retrospettivamente 145 pazienti sottoposti a RFCA in quattro centri diversi tra Gennaio 2014 e Giugno 2017. L’età media dei partecipanti allo studio era di 50 anni (IQR 40-63 anni), 85 pazienti (59%) erano uomini e 99 (68%) erano in trattamento con antiaritmici.
Per la localizzazione delle lesioni sono stati utilizzati i seguenti criteri: il catetere doveva essere stabile per almeno 8 secondi in un range di 2,5 mm e bisognava rilevare una forza minima applicata di 5 g per almeno il 45% del tempo in cui il catetere era stabile. Mediamente la procedura di RFCA ha avuto una durata di 120 minuti (IQR 90-160 minuti) mentre la durata media della radiofrequenza è stata di 7 minuti (IQR 90-160 minuti).
22 pazienti hanno avuto PVC con origine in due diversi siti per cui i foci totali trattati sono stati 167, così distribuiti: 70 nel tratto di setto di efflusso (42%); 54 nella parete libera del ventricolo destro (32%); 24 nella parete libera del ventricolo sinistro (14%); 19 nelle cuspidi coronariche (11%).
In 157 foci (95%) di PVC la procedura ha avuto esito positivo, confermato dai follow up successivo a 3 e a 6 mesi; due pazienti (1,4%) hanno sviluppato un versamento pericardico, uno ha sviluppato fistola artero-venosa femorale. 123 pazienti alla dimissione non hanno più dovuto assumere antiaritmici. Al controllo a 6 mesi non sono state rilevate aritmie in 113 pazienti (78%) e solo 8 pazienti hanno continuato ad assumere antiaritmici. Analizzando il totale dei foci è risultato che il successo a lungo termine della soppressione dei PVC è stato del 77%.
Per l’analisi statistica i foci di PVC sono stati divisi in tre gruppi:
- con successo a breve e a lungo termine (n = 126);
- con insuccesso a breve e lungo termine (n = 10);
- con successo a breve termine e insuccesso a lungo termine (n = 31).
I valori di AI nel primo gruppo sono statisticamente superiori ai valori di AI negli altri due gruppi (p < 0,0001).
Tali risultati dimostrano che l’AI è significativamente più alto in pazienti senza ricorrenza di PVC. Stratificando i risultati per regione anatomica questi dati sono stati confermati.
Conclusioni
Per la prima volta è stata dimostrata la correlazione tra l’AI e il successo della procedura nell’ablazione dei PVC. Inoltre i valori di AI si correlano anche al follow up a 6 mesi in questo gruppo di studio. Per cui l’AI sembra essere un descrittore affidabile della procedura non solo nell’ablazione della fibrillazione atriale, ma anche in quella dei PVC.
Bibliografia
1. Casella M, Gasperetti A, Gianni C et al. Ablation Index as a predictor of long-term efficacy in premature ventricular complex ablation: A regional target value analysis. Heart Rhythm 2019; 16(6): 888-95.