Ablazione delle tachicardie parossistiche sopraventricolari con approccio “Near-Zero Radiation”

L’ablazione transcatetere delle tachicardie parossistiche sopraventricolari con un approccio “minimally fluoroscopic” con l’ausilio di sistemi di mappaggio elettroanatomico non fluoroscopici determina una significativa riduzione dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti senza compromettere il successo procedurale acuto ed il tasso di complicanze. Mancano tuttavia in letteratura dati sui risultati a lungo termine di questo tipo di approccio rispetto ad un approccio convenzionale.
Recentemente è stato pubblicato su JACC: Clinical Electrophysiology uno studio multicentrico osservazionale retrospettivo che ha avuto l’obiettivo di valutare i risultati a lungo termine dell’approccio “minimally fluoroscopic” rispetto all’ablazione fluoroscopica convenzionale in una serie consecutiva di pazienti affetti da tachicardia parossistica sopraventricolare.
Lo studio
Sono stati arruolati tutti i pazienti consecutivi sottoposti ad ablazione transcatetere di tachicardie parossistiche sopraventricolari (tachicardia da rientro nodale atrioventricolare e tachicardia da rientro atrioventricolare) con un approccio “minimally fluoroscopic” nel periodo tra il 2010 e il 2015. Questi pazienti sono stati confrontati con un gruppo di pazienti controllo sottoposti ad ablazione di tachicardie parossistiche sopraventricolari con approccio convenzionale nello stesso periodo. Nei due gruppi venivano valutati i risultati dell’ablazione in termini di recidive di aritmia e complicanze a lungo termine.
In totale sono stati arruolati 618 pazienti (età media 38±15 anni, 60% donne): 206 trattati con approccio “minimally fluoroscopic” e 412 con approccio convenzionale. Non si osservavano differenze significative nei due gruppi in termini di successo procedurale acuto (99% vs. 97%; p=0.10) e complicanze acute (2.4% vs. 5.3%; p=0.14). Durante un follow-up mediano di 4.4 anni, il 5.9% dei pazienti ha manifestato recidiva di aritmia. All’analisi multivariata l’approccio convenzionale (HR: 3.03) e il successo procedurale acuto (HR: 0.10) sono stati predittori indipendenti di recidiva di aritmia nel follow-up a lungo termine. Le complicanze tardive (blocco atrioventricolare avanzato e la necessità di impianto di pacemaker) si sono verificate più frequentemente nel gruppo trattato con approccio convenzionale rispetto al gruppo trattato con approccio “minimally fluoroscopic” (3.4% vs. 0.5%; p=0.03).
In conclusione, i risultati di questo studio osservazionale suggeriscono che l’ablazione transcatetere delle tachicardie parossistiche sopraventricolari guidata dai sistemi di mappaggio elettroanatomico non fluoroscopici con approccio “minimally fluoroscopic” si associa a migliori risultati a lungo termine e ad un più basso rischio di complicanze rispetto ad un approccio convenzionale.
Bibliografia
Bergonti M, Dello Russo A, Sicuso R, et al. Long-erm outcomes of near-zero radiation ablation of paroxysmal supraventricular tachycardia: a comparison with fluoroscopy-guided approach. JACC Clin Electrophysiol. 2021 Apr 21:S2405-500X(21)00201-2. doi: 10.1016/j.jacep.2021.02.017. Epub ahead of print.