Complicanze legate all’impianto del pacemaker leadless: un ampio registro italiano

Diversi studi clinici hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia del pacemaker intracardiaco leadless (L-PM), tuttavia dati di confronto tra questa tecnologia ed il pacemaker transvenoso convenzionale (T-PM) raccolti in maniera prospettica sono ancora limitati.
Allo scopo di colmare questo vuoto della letteratura, un gruppo di ricercatori italiani ha condotto uno studio osservazionale, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati su Europace, che aveva l’obiettivo di confrontare l’incidenza e la natura delle complicanze correlate al dispositivo in una popolazione di pazienti sottoposti ad impianto di L-PM con una coorte contemporanea di pazienti sottoposti ad impianto di T-PM.
Lo studio
Lo studio è stato un registro italiano prospettico, multicentrico, osservazionale che ha arruolato pazienti consecutivi sottoposti ad impianto L-PM o T-PM. L’incidenza e la natura delle complicanze correlate al dispositivo osservate nei due gruppi sono stati valutate e confrontate prospetticamente.
In totale sono stati arruolati 2669 pazienti: 665 sottoposti ad impianto di L-PM e 2004 sottoposti ad impianto di T-PM. I pazienti del gruppo L-PM erano mediamente più anziani ed avevano più comorbilità rispetto ai pazienti del gruppo T-PM. Il follow-up mediano è stato di 39 mesi. Il rischio di complicanze correlate al dispositivo a 12 mesi di follow-up era significativamente più basso nel gruppo L-PM rispetto al gruppo T-PM (0.5% vs. 1.9%; p=0.009, Figura 1).

I due gruppi sono stati confrontati con il metodo propensity score che ha consentito di identificare due gruppi di 442 pazienti con caratteristiche basali simili. Nei due gruppi ottenuti con il propensity score, i pazienti del gruppo L-PM tendevano ad avere un rischio più basso di complicanze globali (p=0.129), un rischio simile di complicanze precoci (≤30 giorni) (p=1.000) ed un rischio significativamente inferiore di complicanze tardive (>30 giorni) (p=0.031). Tutte le complicanze osservate nel gruppo L-PM erano precoci (Figura 2).

La maggior parte delle complicanze osservate nel gruppo T-PM (75.0%) erano correlate agli elettrocateteri o alla tasca.
In conclusione, i risultati di questo ampio registro italiano confermano il buon profilo di sicurezza del L-PM. Nello specifico in questo studio questo dispositivo era associato ad un più basso rischio di complicanze tardive (>30 giorni) rispetto al T-PM.
Bibliografia
Palmisano P, Facchin D, Ziacchi M, Nigro G, Nicosia A, Bongiorni MG, Tomasi L, Rossi A, De Filippo P, Sgarito G, Verlato R, Di Silvestro M, Iacopino S. Rate and nature of complications with leadless transcatheter pacemakers compared with transvenous pacemakers: results from an Italian multicentre large population analysis. Europace. 2022 Aug 29:euac112. doi: 10.1093/europace/euac112. Epub ahead of print.