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Fattori clinici associati alla scoperta di fibrillazione atriale negli screening di massa

Dalla letteratura

La fibrillazione atriale è l’aritmia sostenuta più comune, con una prevalenza ed un’incidenza che aumentano con l’aumentare dell’età. La fibrillazione atriale si associa ad un aumento di 5 volte del rischio di tromboembolia ed ictus ed è rilevata in circa il 20% degli ictus, sia in forma sintomatica che asintomatica. Quando clinicamente silente, la fibrillazione atriale può essere sottodiagnosticata e sottotrattata esponendo i pazienti al rischio di eventi tromboembolici. Per questo motivo sono stati proposti sistemi di screening della fibrillazione atriale nella popolazione generale mediante palpazione del polso o utilizzando dispositivi mirati al rilevamento della fibrillazione atriale mediante sensori specifici o registrazione elettrocardiografica.

Recentemente è stato pubblicato sul Journal of Clinical Medicine uno studio che aveva lo scopo di valutare la prevalenza di fibrillazione atriale misconosciuta in una popolazione di soggetti adulti senza precedenti di fibrillazione atriale, durante uno screening eseguito in occasione di incontri o attività ricreative sociali organizzate da gruppi di pazienti o di volontari e di valutare le variabili cliniche associate ad una più alta probabilità di rilevare fibrillazione atriale silente.

Durante lo studio un totale di 2814 soggetti (età media di 68 anni) erano stati sottoposti a screening della fibrillazione atriale mediante un dispositivo ECG portatile (Hand-Held ECG) a singola derivazione (MyDiagnostick). Complessivamente la fibrillazione atriale veniva diagnosticata in 56 soggetti (2.0%) a seguito di un ECG a 12 derivazioni eseguito per una registrazione positiva o sospetta con il dispositivo MyDiagnostick. Lo screening identificava fibrillazione atriale nel 2.9% dei soggetti di età ≥65 anni e in nessuno dei 265 soggetti di età <50 anni. La stratificazione del rischio per fibrillazione atriale sconosciuta sulla base di un CHA2DS2VASc>0 nei maschi e >1 nelle femmine aveva un’alta sensibilità (98.2%) e un alto valore predittivo negativo (99.8%) per il rilevamento della fibrillazione atriale. Una sensibilità leggermente inferiore (96.4%) era ottenuta utilizzando l’età ≥65 anni come stratificatore del rischio. Al contrario, l’innalzamento della soglia a ≥75 anni mostrava una bassa sensibilità. All’interno del sottogruppo di soggetti di età ≥65, un CHA2DS2VASc>1 nei maschi e >2 nelle femmine, o un CHA2DS2VA>1 aveva un’elevata sensibilità (94.4%) e un alto valore predittivo negativo (99.3%), mentre l’età ≥75 era associata a un marcato calo della sensibilità.

I risultati di questo studio dimostrano che il setting costituito da incontri o attività ricreative sociali organizzate da gruppi di pazienti o di volontari può essere utilizzato efficacemente per campagne di screening di massa della fibrillazione atriale.

Bibliografia

Boriani G, Palmisano P, Malavasi VL, et al. Clinical factors associated with atrial fibrillation detection on single-time point screening using a hand-held single-lead ECG device. J Clin Med 2021 ;10(4):729.

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