Impatto della pandemia COVID-19 sull’uso del monitoraggio remoto in Italia: la survey AIAC

La pandemia COVID-19 ha avuto un profondo impatto sull’organizzazione dell’assistenza sanitaria in Italia, con una drastica riduzione degli accessi ospedalieri e dei controlli ambulatoriali tradizionali e un’accelerazione nello sviluppo e nella diffusione della Telemedicina. Per valutare l’impatto della pandemia COVID-19 sulla diffusione del monitoraggio remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili e della telecardiologia in Italia, l’AIAC ha promosso una survey aperta a tutti i centri aritmologici italiani, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul Journal of Clinical Medicine.1
La survey
La survey è stata diffusa tramite il sito web dell’AIAC tra i cardiologi operanti in tutti i centri italiani che eseguono impianti di dispositivi cardiaci impiantabili nel periodo tra luglio 2020 a febbraio 2021. La partecipazione alla survey era volontaria.
Hanno partecipato alla survey un totale di 127 cardiologi operanti in 116 centri aritmologici italiani, il 31.2% di tutti i 372 centri aritmologici operanti in Italia nel 2019. Tutti i centri partecipanti hanno dichiarato di utilizzare il monitoraggio remoto per il follow-up dei pazienti portatori di dispositivi impiantabili.
La pandemia COVID-19 ha determinato un significativo aumento dell’uso del monitoraggio remoto nel 71.6% dei centri partecipanti. Oltre il 40% dei centri partecipanti ha dichiarato di aver avuto un incremento superiore al 30% dei pazienti seguiti mediante il monitoraggio remoto come conseguenza della pandemia.
Nel 2012 e nel 2017 AIAC ha condotto altre due survey a diffusione nazionale sull’uso del monitoraggio remoto in Italia.2 In una prospettiva temporale, si è riscontrato un aumento del numero mediano di pazienti per centro seguiti mediante monitoraggio remoto dal 2012 al 2017, seguito da un aumento esponenziale dal 2017 al 2020 (figura A). Un totale di 21 centri ha partecipato a tutte 3 le survey (2012, 2017 e 2020); analizzando i dati solo di questi centri, si è confermato l’aumento esponenziale nel numero di pazienti seguiti con monitoraggio remoto dal 2017 al 2020 (figura B). Questo aumento è sicuramente in parte legato alla naturale diffusione del monitoraggio remoto nella pratica clinica italiana, ma in parte è chiaramente correlato alla pandemia COVID-19.

In conclusione, i risultati di questa survey a diffusione nazionale, che ha coinvolto una quota importante di centri italiani, dimostrano che la pandemia COVID-19 ha avuto un impatto significativo sull’uso del monitoraggio remoto per il follow-up dei pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili, determinandone un’accelerazione nella sua diffusione.
A cura di Pietro Palmisano
Azienda Ospedaliera “Cardinal Giovanni Panico”
Tricase (Lecce)
Bibliografia
- Maines M, Palmisano P, Del Greco M, Melissano D, De Bonis S, Baccillieri S, Zanotto G, D’Onofrio A, Ricci RP, De Ponti R, Boriani G. Impact of COVID-19 Pandemic on Remote Monitoring of Cardiac Implantable Electronic Devices in Italy: Results of a Survey Promoted by AIAC (Italian Association of Arrhythmology and Cardiac Pacing). J Clin Med. 2021 Sep 10;10(18):4086.
- Palmisano P, Melissano D, Zanotto G, Perego GB, Toselli T, Landolina M, Ricci RP; Italian Association of Arrhythmology, Cardiac Pacing (AIAC). Change in the use of remote monitoring of cardiac implantable electronic devices in Italian clinical practice over a 5-year period: results of two surveys promoted by the AIAC (Italian Association of Arrhythmology and Cardiac Pacing). J Cardiovasc Med (Hagerstown). 2020 Apr;21(4):305-314.