Impatto dell’ablate and pace con CRT sulla mortalità dei pazienti con fibrillazione atriale permanente e disfunzione ventricolare sinistra

Nei pazienti con fibrillazione atriale permanente sintomatica e QRS stretto, l’ablazione della giunzione atrio-ventricolare associata alla terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) è superiore alla sola terapia medica nel ridurre le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco e la mortalità per tutte le cause.
Recentemente sono stati pubblicati sul Journal of Cardiovascular Electrophysiology i risultati di uno studio multicentrico italiano che, al fine di valutare l’impatto prognostico della strategia di ablate and pace con CRT nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, ha confrontato la mortalità totale di una popolazione di pazienti con scompenso cardiaco, FE ridotta e fibrillazione atriale permanente trattati con ablazione della giunzione atrio-ventricolare e CRT con quella di una coorte contemporanea di pazienti in ritmo sinusale con caratteristiche basali simili.
Lo studio
Lo studio era un registro prospettico, multicentrico, osservazionale, che ha confrontato la mortalità per tutte le cause di una popolazione di pazienti consecutivi con scompenso cardiaco, severa disfunzione ventricolare sinistra, fibrillazione atriale permanente ad alta risposta ventricolare refrattaria ai farmaci per il controllo della frequenza e QRS stretto, trattati con impianto di CRT-D e successiva ablazione della giunzione atrio-ventricolare con quella di un gruppo controllo costituito da una coorte contemporanea di pazienti in ritmo sinusale sottoposti a impianto di ICD (non combinato con CRT) per scompenso cardiaco, disfunzione ventricolare sinistra e QRS stretto. Il confronto tra i due gruppi è stato eseguito con il metodo del propensity score. Sono stati arruolati un totale di 824 pazienti. Il propensity score ha consentito di identificare 2 gruppi di 107 pazienti con caratteristiche basali simili. Dopo un follow-up mediano di 52 mesi, la mortalità per tutte le cause era simile nei pazienti trattati con ablazione della giunzione atrio-ventricolare più CRT e nel gruppo di controllo (Figura 1).

Inoltre, nei pazienti con ablazione della giunzione atrio-ventrcolare più CRT, la mortalità totale era significativamente inferiore rispetto ai pazienti del gruppo di controllo con una storia di fibrillazione atriale parossistica/persistente (n=45, Figura 2, A) e simile a quella dei pazienti senza una storia di FA (n=62, Figura 2, B).

In conclusione, i risultati di questo studio indicano che dopo aggiustamento per le caratteristiche basali dei pazienti, la prognosi a lungo termine dei pazienti con scompenso cardiaco a ridotta frazione di eiezione, QRS stretto e fibrillazione atriale permanente sottoposti ad ablazione della giunzione atrio-ventricolare più CRT è simile a quella di una popolazione di pazienti in ritmo con caratteristiche simili.
A cura di Pietro Palmisano, Azienda Ospedaliera “Card. Giovanni Panico”, Tricase (Lecce)
Bibliografia
Palmisano P, Ziacchi M, Ammendola E, Dell’Era G, Guerra F, Donateo P, Del Giorno G, Laffi M, Coluccia G, Bartoli L, Gaggioli G, Carbone A, Senes J, Dello Russo A, Patti G, Nigro G, Biffi M, Accogli M. Impact of atrioventricular junction ablation and CRT-D on long-term mortality in patients with left ventricular dysfunction, permanent, refractory atrial fibrillation, and narrow QRS: Results of a propensity-matched analysis. J Cardiovasc Electrophysiol. 2022 Aug 5. doi: 10.1111/jce.15645.