La cardioneuroablazione in atrio destro nei pazienti con sincope vasovagale cardioinibitoria

Diversi studi clinici hanno valutato l’efficacia dell’ablazione transcatetere dei plessi gangliari biatriali per il trattamento della sincope vasovagale cardionibitoria. Studi anatomici hanno dimostrato che in atrio destro esiste un numero significativo di plessi gangliari che possono costituire il target di questo tipo di trattamento; è quindi ipotizzabile che un trattamento ablativo limitato all’atrio destro possa essere comunque efficace.
Recentemente è stato pubblicato sul Journal of Interventional Cardiac Electrophysiology uno studio italiano che ha avuto lo scopo di valutare la fattibilità, l’efficacia e la sicurezza della “cardioneuroablazione” limitata in atrio destro per il trattamento della sincope vasovagale cardioinibitoria.
Lo studio
Diciotto pazienti consecutivi (età media: 36.9±11.2 anni) con sincope vasovagale cardioinibitoria recidivante, grave e refrattaria ai trattamenti convenzionali, sono stati sottoposti ad ablazione transcatetere dei plessi gangliari solo in atrio destro utilizzando un approccio anatomico. I pazienti sono stati sottoposti ad un tilt test a 6, 12 e 24 mesi dopo l’ablazione ed in caso di insorgenza di sintomi significativi. È stata inoltre valutata l’heart rate variability a 1, 3, 6, 12, 24 e 36 mesi dopo l’ablazione.
Ad un follow-up medio di 34.1±6.1 mesi, 3 pazienti (16.6%) hanno presentato episodi sincopali e 5 pazienti (27.7%) solo episodi prodromici. Rispetto al periodo pre-ablazione le recidive sincopali e prodromiche erano significativamente diminuite sia nella popolazione complessiva (p=0.001) che nei pazienti che hanno presentato sintomi dopo l’ablazione (p=0.003). L’analisi dell’heart rate variability ha mostrato la perdita dell’equilibrio autonomico secondaria ad un aumento del tono simpatico rispetto al tono vagale più evidente a 12 mesi dopo l’ablazione (p<0.001) e persistente fino a 24 mesi di follow-up. Infine, è stata osservata una buona correlazione tra gli eventi sintomatici e l’estensione delle lesioni da radiofrequenza nelle aree dell’atrio destro supero, medio e infero-posteriore (rispettivamente r=0.73, p=0.03; r=0.85, p=0.02; r=0.87, p=0.004).
In conclusione, i risultati di questo studio pilota hanno dimostrato che la cardioneuroablazione con un approccio anatomico limitato all’atrio destro può essere considerata una tecnica sicura ed efficace per il trattamento dei pazienti con sincope vasovagale cardioinibitoria grave.
Bibliografia
Calo L, Rebecchi M, Sette A, et al. Catheter ablation of right atrial ganglionated plexi to treat cardioinhibitory neurocardiogenic syncope: a long-term follow-up prospective study. J Interv Card Electrophysiol. 2020 Aug 6. doi: 10.1007/s10840-020-00840-9. Epub ahead of print.