Terapia di resincronizzazione cardiaca mediante stimolazione hisiana isolata o associata alla stimolazione del seno coronarico

La stimolazione hisiana è già nota da tempo ma solo recentemente è stata inserita nelle ultime linee guida ESC 2021 sull’elettrostimolazione. Le evidenze scientifiche che confrontino la stimolazione hisiana isolata o associata a quella del seno coronarico (His+LV) rispetto alla terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) tradizionale nei pazienti con indicazione alla CRT, sono scarse e si basano su piccoli studi, non randomizzati.
Lo studio
Uno studio monocentrico recentemente pubblicato su Pacing and Clinical Electrophysiology ha cercato di approfondire questo aspetto andando a confrontare un gruppo attivo di pazienti sottoposti a CRT non convenzionale (His isolato o His+LV) con una popolazione di controllo dello stesso centro sottoposta ad impianto di CRT convenzionale negli anni precedenti, utilizzando un propensity match score.
I criteri di inclusione del gruppo attivo sono stati quelli dei pazienti con indicazione standard alla CRT includendo sia l’impianto di device de novo che upgrading da precedenti dispositivi; inoltre sono stati arruolati sia pazienti in ritmo sinusale che in fibrillazione atriale. La scelta di aggiungere l’elettrocatetere per il seno coronarico è stata eseguita durante la procedura d’impianto qualora non si fosse riusciti ad ottenere un significativo accorciamento del QRS o delle soglie accettabili con il solo elettrocatetere hisiano. Quasi la metà dei pazienti in fibrillazione atriale (13/27) sono stati sottoposti inoltre ad ablazione del nodo atrio-ventricolare (Figura 1).

Gli endpoints dello studio sono stati clinici (outcome composito di morte, ospedalizzazioni per scompenso cardiaco e peggioramento della classe NYHA nel follow-up) ed elettrocardiografici (accorciamento della durata del QRS rispetto al basale).
La durata del QRS stimolato era significativamente più breve nel gruppo attivo rispetto al gruppo di controllo (128±18 vs. 148±27 ms, p =0.004). Durante un follow-up medio di 9.6 mesi l’outcome composito di morte, ospedalizzazione per scompenso o peggioramento della classe NYHA si è verificato in 3 pazienti (11%) nel gruppo attivo e in 4 pazienti (15%) nel gruppo di controllo (p=0.58) (Figura 2).

Inoltre non è stata osservata nessuna differenza significativa negli endpoint secondari: classe NYHA (1.9±0.7 vs 2.1±0.7), miglioramento soggettivo (74% vs 74%) e frazione di eiezione del ventricolo sinistro (40.7% vs 40.7%).
Conclusioni
Nonostante il promettente razionale, lo studio non è stato in grado di dimostrare una superiorità della stimolazione dell’His isolata o associata a quella del seno coronarico nel migliorare l’outcome clinico dei pazienti con indicazione alla CRT.
Al momento non vi sono evidenze certe che supportino l’utilizzo della stimolazione hisiana rispetto alla CRT convenzionale nei pazienti con indicazione alla CRT. Per chiarire questo punto saranno quindi necessari trial randomizzati su ampie popolazioni.
A cura di Jacopo Senes, ASL 4 Chiavarese, Lavagna-Genova
Bibliografia
Senes J, Mascia G, Bottoni N, Oddone D, Donateo P, Grimaldi T, Minneci C, Bertolozzi I, Brignole M, Puggioni E, Coluccia G. Is His-optimized superior to conventional cardiac resynchronization therapy in improving heart failure? Results from a propensity-matched study. Pacing Clin Electrophysiol. 2021 Sep;44(9):1532-1539.