Un sensore indossabile per la gestione della fibrillazione atriale

È emerso chiaramente anche dal XV Congresso nazionale dell’AIAC: quello della fibrillazione atriale è un problema che coinvolge un numero molto elevato di individui, con conseguenze rilevanti per la sostenibilità economica del Sistema Sanitario. Molto spesso infatti la gestione di questa condizione richiede diverse prestazioni ospedaliere, tra cui le procedure di cardioversione elettrica (CVE). Una possibile soluzione a questo problema è rappresentata dall’introduzione di tecnologie in grado di monitorare il ritmo cardiaco dei pazienti attraverso strumenti di uso quotidiano, come smartphone e sensori indossabili. Ad esempio, nel novembre 2017 la Food and Drug Administration ha approvato l’utilizzo di Kardia Band (AliveCor, Mountain View), un cinturino compatibile con Apple Watch che consente di individuare eventuali alterazioni del ritmo cardiaco e di informare, attraverso un applicazione smartphone, il paziente e il suo medico curante in tempo reale. Uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology ha quindi valutato l’accuratezza di questo sistema – rispetto all’interpretazione di un tracciato ECG da parte di un medico – nell’individuare episodi di fibrillazione atriale.
Lo studio
Sono stati reclutati 100 pazienti consecutivi (età: 68 ± 11 anni) affetti da fibrillazione atriale giunti in una struttura ospedaliera per una CVE. Questi sono stati sottoposti a esame ECG e a un’analisi mediante Kardia Band prima e, nei casi in cui la CVE è stata poi effettivamente realizzata, dopo la CVE. Le interpretazioni effettuate dall’algoritmo di Kardia Band sono state quindi confrontate con quelle emerse dalla lettura dei tracciati ECG fatta da medici elettrofisiologici. I parametri presi in considerazione sono stati: sensibilità, specificità e coefficiente K (grado di accordo tra i giudizi dei diversi osservatori). Sono state effettuate 169 registrazioni simultanee ECG-Kardia Band, 57 delle quali sono risultate non-interpretabili da Kardia Band. Rispetto ai tracciati ECG, Kardia Band ha individuato episodi di fibrillazione atriale con una sensibilità del 93%, specificità dell’84% e coefficiente K di 0,77. L’interpretazione dei tracciati ECG fatta dai medici, invece, ha mostrato una sensibilità del 99%, una specificità dell’83% e un coefficiente K di 0,83. In merito alle 57 registrazioni risultate non-interpretabili dal Kardia Band, le prestazioni dei medici elettrofisiologi hanno mostrato una sensibilità del 100%, una specificità dell’80% e un coefficiente K di 0,74. Nei 113 casi in cui le registrazioni sono risultate interpretabili sia dai clinici che fa Kardia Band, il grado di accordo è risultato eccellente (coefficiente K: 0,88).
Conclusioni
I risultati dello studio mostrano che l’algoritmo di Kardia Band per l’individuazione degli episodi di fibrillazione atriale è in grado – con la revisione da parte di un medico elettrofisiologo – di discriminare in modo accurato tra questa manifestazione e un ritmo sinusale. Questa tecnologia, quindi, può essere d’aiuto nell’individuare i pazienti da sottoporre a cardioversione elettrica.
Fonte
Bumgarner JM, Lambert CT, Hussein AA, et al. Automated Atrial Fibrillation Detection Algorithm Using Smartwatch Technology. Journal of the American College of Cardiology 2018; S0735-1097(18)33486-7