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Notizie e commenti

FA parossistica con stablepoint ad alta potenza

Clinica Montevergine di Mercogliano

Una donna di 45 anni  è stata riferita alla nostra attenzione a causa di episodi ricorrenti di fibrillazione atriale parossistica sintomatici, resistenti alla terapia farmacologica. La paziente non presentava altre patologie e l’ecocardiogramma mostrava un cuore completamente sano.

Tachicardia clinica

Durante il ricovero presso la nostra struttura si registra un elettrocardiogramma con innesco della fibrillazione atriale tramite un verosimile trigger da vena polmonare.

Workflow procedurale

Il nostro workflow procedurale per l’ablazione della fibrillazione atriale con il sistema Rhythmia prevede il posizionamento di un catetere diagnostico nel seno coronarico e l’esecuzione della puntura transettale a seguito di posizionamento del catetere Orion sul fascio di His. Una volta eseguita la puntura transettale e posizionata la guida in una vena polmonare, l’introduttore a curva fissa utilizzato per la puntura viene retratto in atrio destro ed il catetere Orion viene avanzato in atrio sinistro attraversando il forame creato dalla puntura transettale. A questo punto l’introduttore a curva fissa viene scambiato con un introduttore steerable nel quale viene inserito il catetere ablatore.

La mappa dell’atrio sinistra viene eseguita tramite il catetere Orion durante pacing atriale da un elettrodo distale del catetere posizionato in seno coronarico. Una volta completata la mappa elettroanatomica, il catetere ablatore stablepoint viene lasciato flottante in atrio sinistro per misurare l’impedenza locale nel sangue ed eseguire lo zero della forza di contatto. Le lesioni a radiofrequenza vengono eseguite con una potenza di 50 W ed una durata guidata esclusivamente dal drop di impedenza locale. Per i segmenti anteriori delle vene polmonari si cerca di ottenere un drop di impedenza locale di 30 Ohm, mentre per i segmenti posteriori un drop di 25 Ohm. In caso di non raggiungimento dei drop desiderati entro 10 secondi, l’erogazione di radiofrequenza viene terminata. Per ottimizzare il drop di impedenza, nella nostra esperienza è fondamentale avere un elevato valore di  impedenza locale pre-ablazione (superiore a 170 ohm ) che testimonia un ottimo accoppiamento elettrico della punta dell’ablatore con il tessuto atriale. Per tale motivo, l’informazione sulla forza di contatto viene sfruttata per massimizzare l’impedenza locale pre-ablazione. Al termine dell’isolamento delle vene polmonari, verificato in tempo reale tramite scomparsa dei potenziali venosi registrati dal catetere Orion, si procede ad un remap dell’intero atrio sinistro per validare l’assenza di riconnessione in acuto delle vene.
Nel caso della paziente in oggetto, durante la fase di remap è stato possibile registrare un’ attività fibrillatoria dalla vena superiore destra che rimaneva confinata in vena polmonare grazie all’isolamento elettrico della stessa.

Ad 8 mesi dalla procedura, la paziente non ha avuto alcun episodio di fibrillazione atriale.

Video a cura del dottor Francesco Solimene, Clinica Montevergine di Mercogliano

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