Fibrillazione atriale persistente: approccio combinato con tecnologia cryo e radiofrequenza
Istituto di cura Città di Pavia
Il video mostra un caso di fibrillazione atriale persistente in un paziente uomo di 54 anni. Il paziente non ha mai svolto interventi in precedenza e nel mese di Marzo 2020 è stato affetto da COVID-19. Viene effettuato un approccio combinato: trattamento di crioablazione per isolare le vene polmonari e creare la linea sul tetto e trattamento tramite radiofrequenza perla realizzazione di una box in parete posteriore dell’atrio sinistro, utilizzando in combinazione il sistema di mappaggio.
Effettuato l’isolamento delle vene polmonari e creata la linea sul tetto con il criopallone, si procede col mappaggio dell’atrio sinistro in pacing da CS 1-2 per verificare il blocco della linea congiungente le vene polmonari superiori. Dalla mappa di attivazione la linea viene confermata, ma effettuando una mappa in ritmo sinusale è visibile un gap sulla RSPV. Si procede dunque con la chiusura del gap in corrispondenza della RSPV e col completamento della box in parete posteriore tramite radiofrequenza congiungendo le vene polmonari inferiori.
Per entrambe le procedure di ablazione è stato utilizzato il drop di impedenza locale (letto tramite la tecnologia Direct Sense) come parametro guida, in combinazione con Autotag per il rilascio automatico del tag, considerando efficaci le lesioni in cui il drop di impedenza raggiungesse o superasse i 14 ohm.
Per la validazione della linea inferiore della box è stato effettato un mappaggio in pacing da CS 1-2 dell’atrio sinistro ed è stato utilizzato il tool LUMIPOINT che ha permesso di confermare la linea di bloccoinferiore e di individuare un gap sulla linea del tetto effettuata con la cryoablazione in corrispondenza della LSPV (zona illuminata della mappa), non indicato in precedenza con la semplice propagazione. Si procede col consolidamento della linea tramite radiofrequenza e si nota abbattimento del segnale e dissociazione della box.
Il tutto viene validato con un mappaggio della parete posteriore dell’atrio sinistro, in cui è mostrata un’ampia zona di scar e la comparsa di un potenziale dissociato che conferma l’isolamento della box.
Video a cura di Cesare Sorti, Vincenzo Gionti e Massimo Longobardi dell’Istituto di cura Città di Pavia.