L’utilizzo del Lumipoint e del Direct Sense nelle tachicardie ventricolari
Ospedale San Filippo Neri, Roma
Il paziente è un uomo di 80 anni anni, diabete, insufficienza renale, iperteso, pregresso infarto infero laterale nel 2014, con stent su circonflessa, neuropatia degli arti inferiori.
Fe 50% con progressiva riduzione durante tachicardia arrivata a 32%; all’ecocardiogramma acinesia parete postero laterale medio basale con segni di scare.
La tachicardia si presenta incessante con un ciclo di 582 ms, QRS largo con BBD e con emiblocco posteriore sinistro tollerata emodinamicamente dal paziente.
L’approccio utilizzato per mappare la tachicardia è stato sia transettale che retroaortico utilizzando come catetere mappante ad ultra alta densità l’Orion, che grazie agli elettrodi stampati ha permesso di individuare potenziali con voltaggio bassi.
Inoltre, il software LUMIPOINT ha permesso un’immediata identificazione dell’istmo della tachicardia dove si registravano potenziali frammentati; è stato poi effettuato l’Entrainement per validare il sito del circuito dell’aritmia.
L’ablazione è stata guidata dal catetere ablatore Intellanav MiFi OI e dal Direct Sense, con parametri di 50w e 23°, ottenendo l’interruzione con ottimi drop di impedenza, dopo pochi secondi di RF dell’aritmia.
È stata inoltre omogenizzata l’area dell’istmo della tachicardia, dove vi erano anche potenziali tardivi in ritmo sinusale, sempre guidata dal DS.
Per concludere è stata eseguita una stimolazione programmata ventricolare con quattro extrastimoli senza induzione dell’aritmia.
Video realizzato dai medici dall’Ospedale San Filippo Neri di Roma