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Redo di fibrillazione atriale con Stablepoint e Lumipoint: make a difference

PO Giovanni Paolo II, Ragusa

Il video presenta un caso di redo di fibrillazione atriale parossistica in paziente sintomatico.

Il paziente risultava essere già sottoposto ad isolamento elettrico delle vene polmonari in radiofrequenza nel 2019 e nuovamente sottoposto ad altro intervento in radiofrequenza per chiusura di istmo cavo-tricuspidalico per insorgenza di flutter tipico comune nel 2020 e sotto trattamento farmacologico con bisoprololo e acido acetilsalicilico 100 mg.

Già nel 2021, il paziente presenta recidiva di fibrillazione atriale parossistica che porta ad indicazione per un nuovo trattamento di isolamento delle vene polmonari con sistema di mappaggio ad alta densità, per l’individuazione di riconnessioni e gap di conduzione residuali.

La mappa di attivazione in ritmo sinusale presenta una chiara evidenza di gap nella vena inferiore di destra (RIPV) e riconnessione di due gap di conduzione nella vena superiore di sinistra (LSPV) nella porzione posteriore e nell’area del ridge.

L’analisi con il LUMIPOINT permette di verificare in maniera immediata la correttezza della mappa di propagazione evidenziando con estrema precisione la localizzazione dei gap di conduzione, di seguito confermati dall’analisi dei segnali registrati con il catetere mappante ORION.

Il tool dei potenziali doppi del Lumipoint permette di individuare la presenza di doppi potenziali nella porzione inferiore della LSPV, diretta conseguenza della presenza dei due gap di conduzione rispettivamente anteriori e posteriori alla vena polmonare.

La possibilità di individuare in maniera specifica la localizzazione dei gap ha permesso di concentrare le erogazioni con precisione nelle aree indicate dal Lumipoint. La combinazione delle informazioni fornite dall’utilizzo dello Stablepoint su forza di contatto ed impedenza locale ha consentito di rendere queste erogazioni sicure ed efficaci.

Il corretto posizionamento nelle fasi pre-erogazione è stato guidato dal sensore di forza dello Stablepoint in combinazione alle informazioni fornite dalla local impedance, mentre l’efficacia delle erogazioni è stata guidata dal drop di impedenza locale grazie al tool del DirectSense.

Nelle fasi iniziali del posizionamento dell’ablatore all’interno dell’atrio sinistro, il paziente ha presentato un nuovo episodio di fibrillazione atriale ma, in particolare, l’ultima erogazione che ha portato al nuovo isolamento elettrico della LSPV ha consentito il ripristino del ritmo sinusale real time durante erogazione, mentre lo Stablepoint indicava una forza di contatto pari a 13 grammi e un drop massimo di impedenza di 21 Ohm.

Un remap post procedura ha indicato l’effettivo isolamento di tutte le vene polmonari, confermato anche con i criteri delle classiche manovre di pacing che evidenziavano un blocco di conduzione bidirezionale in tutti i siti.

Al successo procedurale in acuto segue un follow-up a 90 giorni in cui il paziente continua a presentare un ritmo sinusale stabile.

Video a cura del dott. Giuseppe Campisi e della dott.ssa Giulia Rapisarda, UOC Cardiologia Interventistica – Elettrofisiologia, PO Giovanni Paolo II, Ragusa

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