Tachicardia da rientro atrioventricolare: come ridurre l’utilizzo della fluoroscopia
Fondazione Poliambulanza, Brescia
Presentiamo il caso di un paziente di 20 anni sintomatico per episodi di cardiopalmo ritmico accelerato. All’ ECG basale è presente una pre-eccitazione ventricolare. L’analisi dell’onda delta nelle varie derivazioni orienta per una sede laterale sinistra. Il paziente è uno sportivo agonista per cui si è proceduto direttamente all’esecuzione di studio elettrofisiologico ed ablazione transcatetere per il trattamento di una tachicardia da rientro atrioventricolare.
Per approcciare una procedura low fluoro è stato necessario dapprima costruire una mappa anatomica dell’atrio destro con un catetere navigabile magneticamente (per questo caso è stato utilizzato il catetere 4mm non irrigato). Il catetere viene visualizzato a partire dall’accesso femorale e viene seguito tutto il percorso fino all’atrio destro. A questo punto, avendo come riferimento la vena cava inferiore, si cerca un ulteriore riferimento (la vena cava superiore) prima di proseguire con la costruzione anatomica dell’atrio destro. Una volta ricostruita l’anatomia è stato possibile inserire il catetere diagnostico in seno coronarico (catetere decapolare), senza utilizzare radiografia e, allo stesso modo, è stato posizionato il catetere sul fascio di His (catetere ottopolare).
Posizionati i cateteri, è stato condotto lo studio elettrofisiologico per accertare la sede della via accessoria. Confermata la posizione laterale – sinistra, non essendoci un PFO aperto si è proseguito con la puntura transettale utilizzando fluoroscopia.
È stato quindi eseguito il mappaggio dell’anello mitralico facendo pacing dal seno coronarico per incrementare il grado di pre-eccitazione. Individuato il punto di più precoce attivazione, coincidente con il sito di registrazione del potenziale di Kent, è stata eseguita l’ablazione in controllo di temperatura fino alla scomparsa dell’onda delta. Al termine dell’erogazione si è atteso un periodo di osservazione di 15 minuti prima di proseguire con i protocolli di stimolazione che hanno confermato il buon esito dell’ablazione.
Video a cura di Domenico Pecora e Carmelo La Greca della Fondazione Poliambulanza di Brescia.