Un flutter atipico sinistro gestito con LUMIPOINT e Direct Sense
Ospedale di Rivoli (Torino)
Il paziente è un uomo di 58 anni in cui viene riscontrata nell’ottobre del 2019 fibrillazione sintomatica per dispnea da sforzo con frazione di eiezione (FE) del 35% e atrio sinistro molto dilatato. Viene sottoposto a cardioversione, risultata inefficace, e quindi a procedura di ablazione per isolare le vene polmonari a dicembre 2019, alla fine della quale viene ripristinato ritmo sinusale con cardioversione.
A febbraio 2020 si nota miglioramento dell’FE ma con atrio sinistro ancora dilatato. A maggio 2020 il paziente recidiva e viene sottoposto a nuova procedura di ablazione. Viene effettuato prima il mappaggio dell’atrio destro e successivamente quella dell’atrio sinistro. Si nota come il circuito di rientro coinvolge la vena inferiore di sinistra.
Utilizzando il tool LUMIPOINT si nota come ponendo la finestra all’inizio e alla fine del ciclo della tachicardia viene illuminata la stessa zona, ovvero la porzione inferiore della vena polmonare inferiore di sinistra. Questo, insieme al fatto che non viene coperto tutto il ciclo della tachicardia, dimostra il passaggio della tachicardia attraverso un circuito epicardico. Viene individuato come target di ablazione la zona di ingresso e uscita della tachicardia, dove si presenta elevata frammentazione dei segnali. La tachicardia viene interrotta durante erogazione di radiofrequenza. Durante l’ablazione viene utilizzato il parametro Direct Sense come guida per avere lesioni efficaci.
Il paziente non ha più avuto recidive e al controllo successivo alla procedura risultava avere una FE del 59% e un atrio sinistro non più dilatato.
Video di Ruggero Maggio, Antonio Mazza, Anna Ferraro e Ilaria Meynet dell’Ospedale di Rivoli.