Guida APDIC n.1 | Patente di guida

Per la vita di chi lo subisce, l’impianto di un dispositivo cardiaco rappresenta un evento significativo che può essere fonte di rassicurazione o di preoccupazioni. Rassicura il sapere che si dispone di una terapia che può salvare la vita o che può essere di supporto nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Preoccupa la limitazione che l’impianto può comportare allo svolgimento delle ordinarie attività quotidiane, come la guida. Si valutano gli effetti sul proprio lavoro, sull’accudimento di figli, dei nipoti, dei genitori anziani, sulla pratica di attività sportive anche non agonistiche, su azioni abituali come fare la spesa, eseguire piccoli lavori di manutenzione in casa e in giardino, spostare oggetti pesanti, andare in vacanza ecc.
Quando interviene il filtro negativo, consolidato da convinzioni limitanti relative alla propria patologia, il dispositivo, che è stato impiantato per consentire una vita il più possibile normale, diventa la ragione di una vita piena di limitazioni. Per evitare che questo accada è necessario un dialogo aperto con i cardiologi che hanno effettuato l’impianto e che ne seguono il monitoraggio successivo, in modo da poter disporre di informazioni aggiornate e sicure su ciò che è possibile fare, per procurarci condizioni di benessere ed evitare danni all’impianto.
Può essere anche utile partecipare alle iniziative che l’APDIC organizza, per scoprire che non si è soli a portare il peso di alcune limitazioni, che si può dare spazio, fra le tante cose della propria vita, a una nuova piccola comunità di persone che condividono una condizione e dei desideri e che possono aiutarci a realizzare i nostri progetti di vita. La collaborazione dell’APDIC con il dott. Mauro Biffi e con l’intera equipe dell’ambulatorio Pace Maker del Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna ci permette di predisporre materiale informativo utile per i pazienti e le loro famiglie. Per approfondimenti, si può consultare il sito web dell’APDIC (www.apdic.it).
LA GUIDA DI AUTOVEICOLI
La guida di autoveicoli non è interdetta per i portatori di ICD. La valutazione della possibilità di guidare veicoli a uso privato e/o a uso pubblico è riservata alla Commissione Medica Locale Provinciale. Si consiglia di segnalare alla Commissione Medica la presenza della patologia che ha reso necessario l’impianto, in modo che l’assicurazione non abbia motivo di rivalersi sul portatore di ICD in caso di incidente a lui addebitabile, qualora l’incidente sia causato proprio per effetto della patologia o per intervento del dispositivo. Le valutazioni delle commissioni mediche non sono uniformi su tutto il territorio nazionale. Né si registra uniformità all’interno della stessa commissione in periodi differenti o secondo la composizione della stessa. Questo sta a significare che non vi sono chiare e aggiornate linee guida che garantiscano valutazioni attendibili (poco influenzabili dalle condizioni e convinzioni personali dei valutatori e del contesto in cui le valutazioni sono prese). Non vi è neanche uniformità nella richiesta di documentazione da presentare. Le segnalazioni che ci pervengono da molte parti d’Italia testimoniano una situazione disomogenea: vi sono commissioni che negano il rinnovo, altre che lo concedono per periodi molto limitati (6 mesi – 1 anno), altre che richiedono copiosa documentazione non anteriore a tre mesi. Nella provincia di Bologna siamo pervenuti a un protocollo di intesa che rende più semplice e agevole l’operazione del rinnovo (vedi retro). Stiamo monitorando l’efficacia della procedura, con la speranza di renderla stabile e di poterla estendere ad altre realtà territoriali.
L’azione dell’APDIC, anche in questo caso, vuole essere non oppositiva o rivendicativa. Insieme con i cardiologi e i responsabili delle commissioni mediche desideriamo trovare procedure che siano garantiste per chi valuta, per la società intera e per i portatoti di ICD. Il nostro auspicio è che si trovino le condizioni perché i portatori di ICD possano continuare a essere cittadini attivi, consapevoli e responsabili e che non debbano rassegnarsi ad essere un peso per il nostro welfare e per le loro famiglie. Confidiamo di coinvolgere in questa complessa operazione anche i ministeri della Salute e dei Trasporti.
I consigli per la guida
- Se possibile, dotarsi di un supporto morbido da collocare intorno alla cintura di sicurezza, all’altezza del dispositivo impiantato.
- Evitare di guidare in condizioni di stress o di affaticamento fisico.
- Fare soste per riposarsi, evitare cibi pesanti e bevande alcoliche.
- Rispettare i limiti di velocità e mantenere la distanza di sicurezza.
- Portare con sé la documentazione relativa al proprio stato (tesserino di impianto, eventuale indicazione di terapia con anticoagulanti ecc.).
- In caso di necessità per malori o per avarie di parti meccaniche o forature di pneumatici, chiamare i soccorsi.
PROCEDURA PER RINNOVARE LA PATENTE
Recarsi al CUP e prenotare la visita presso la Commissione Unica Provinciale. Per i portatori di defibrillatore è necessaria una certificazione che attesti la cardiopatia da cui il soggetto è affetto e il suo andamento nel tempo, il tipo di dispositivo impiantato, il suo corretto funzionamento, informazioni sul tipo di aritmie che si siano verificate, sui sintomi che ad esse si siano associati, e informazioni sul livello di efficienza fisica che il paziente riesce a mantenere durante il verificarsi della aritmie fino al momento in cui il defibrillatore le abbia risolte. Sarà quindi necessario riferire al personale medico sintomi che si siano verificati nel periodo intercorso tra visite consecutive per confermare/escludere che siano associati a episodi aritmici, e verificare al contrario che eventi aritmici siano avvenuti in maniera poco sintomatica, sì da non compromettere lo stato fisico e di coscienza del soggetto.
In base agli accordi tra la Commissione Provinciale di Bologna, le Cardiologie del S. Orsola e dell’Ospedale Maggiore e APDIC, la valutazione dei portatori di pacemaker e defibrillatore terrà conto della cardiopatia e dello stato funzionale del soggetto nel tempo e durante episodi aritmici, al fine di quantificare il periodo di idoneità alla guida. Grazie al contributo personale del richiedente la certificazione, peraltro indispensabile alla certificazione, sarà possibile un’indagine prospettica osservazionale dell’Istituto di Cardiologia del Policlinico S.Orsola, finalizzata a documentare la reale incidenza di eventi aritmici sintomatici e asintomatici nella vita quotidiana e durante la guida di autoveicoli, grazie alla memorizzazione dei dispositivi.
Vi preghiamo, pertanto, di fornire gli elementi utili a una certificazione rispondente alla realtà. Informiamo inoltre che nessuna preclusione verrà posta ad idoneità sensatamente durevoli da parte della Commissione: come iniziativa unica nello scenario nazionale, a tutela della sicurezza, è prevista una assunzione di responsabilità da parte dell’interessato a informare tempestivamente la Commissione Provinciale ed i Medici coinvolti nel processo di cura nell’evenienza di significative variazioni dello stato di salute rispetto alla condizione antecedente la certificazione. La ricerca in questione sarà svolta anche con il contributo dell’APDIC.
Sintesi dell’iter per il rinnovo
- Recarsi al CUP e prenotare la visita da effettuarsi presso la Commissione Unica Provinciale. Portare con sé la patente di guida che si dovrà rinnovare.
- Circa dieci giorni prima della visita, depositare la documentazione presso la Commissione Unica (presso l’Ospedale Maggiore di Bologna).
- Almeno una settimana prima di effettuare la visita, recarsi presso l’Ambulatorio PM e chiedere l’apposita certificazione. Rispondere alle domande che verranno poste dal personale dell’Ambulatorio e sottoscrivere la certificazione.
- Recarsi alla visita nel giorno e all’ora indicata nella prenotazione portando con sé la certificazione e ogni eventuale ulteriore documentazione.
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