Correlazione tra indice HeartLogic e dato strumentale ecocardiografico

A cura di Michele Manzo e Donatella Ferraioli, A.O.U. S.Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno
Un uomo di 44 anni, obeso, dislipidemico, con storia di cardiopatia valvolare (pregressa sostituzione valvolare aortica), blocco atrio-ventricolare di II grado, BBDx e frazione di eiezione pari al 33%, già ospedalizzato per scompenso cardiaco acuto a ottobre 2017, è stato sottoposto a impianto di Resonate X4 CRT-D in prevenzione primaria in data 4 dicembre 2017.
All’attivazione di HeartLogic , avvenuta a metà novembre 2018, si è osservata una condizione di alert dal giorno 11 novembre. Il paziente è stato contattato telefonicamente e ha riferito un lieve e transitorio evento di dispnea da sforzo, in assenza di eventi scatenanti, e già regredito.
Il 12 dicembre, in occasione di un follow-up in office già programmato, l’esame obiettivo mostrava solo lieve edema periferico e assenza di sintomi: l’indice HeartLogic si trovava ancora sopra soglia (19), ma in fase di decremento. Pochi giorni dopo la visita l’indice è rientrato spontaneamente al di sotto della soglia di recupero (6).
In data 8 gennaio 2019 l’indice HeartLogic ha nuovamente superato la soglia e durante la visita di controllo già programmata per quello stesso giorno, il paziente si presentava in classe NYHA II e senza segni clinici di scompenso cardiaco. Tuttavia all’esame ecocardiografico è stata rilevata la presenza di un elevato gradiente tricuspidalico associato a congestione della vena cava inferiore, fattori che hanno delineato un quadro di ipertensione arteriosa sistolica polmonare (PASP stimata di 65 mmHg). Si è quindi prescritto un incremento della dose di diuretico (Furosemide da 1 cp a 2 cp al dì) per due settimane. In pochi giorni (14 gennaio) l’indice HeartLogicTM è rientrato sotto la soglia di recupero, mostrando una pronta risposta all’adeguamento della terapia.
L’analisi dei singoli sensori mostra per entrambi gli eventi di alert un importante contributo da parte dei toni cardiaci, sia un incremento di S3 che una diminuzione di S1, e dell’impedenza transtoracica.
In questo caso l’alert HeartLogic si è attivato in una fase molto precoce di scompenso acuta, anticipando segni e sintomi, ma mostrando una stretta e diretta correlazione con il dato strumentale ecocardiografico. Ciò conferma l’elevato potere predittivo di HeartLogic per identificare lo scompenso acuto in fase precoce e per monitorare l’efficacia delle terapie anche in assenza di sintomi chiari.
Legenda
Line gialla: attivazione indice HeartLogic
Linea blu: superamento soglia HeartLogic
Linea verde: follow-up in-office e variazioni alla terapia