Precocità di HeartLogic nell’identificazione di un evento di scompenso acuto

A cura di Stefano Favale e Ezio Santobuono, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari
Nel settembre 2017 un uomo di 65 anni affetto da cardiomiopatia dilatativa non ischemica, con blocco di branca sinistra e fibrillazione atriale parossistica è stato sottoposto a un impianto di defibrillatore biventricolare (CRT-D) di Boston Scientific in prevenzione primaria.
Il paziente è stato ricoverato in data 11 gennaio 2018 per un evento di scompenso cardiaco severo. Il cateterismo cardiaco rivelava valori estremamente elevati di pressioni di riempimento.
Nel mese di dicembre era stata attivata la funzione diagnostica HeartLogicTM. Alla prima interrogazione del device è stato possibile effettuare un’analisi completa della diagnostica (vedi figura) ed è stato rilevato un incremento dell’indice HeartLogicTM con superamento della soglia nominale di 16 in data 02 Novembre 2017, quindi con un anticipo di 70 giorni rispetto al ricovero.
L’indice HeartLogicTM si è mostrato in continuo aumento fino all’ultima misura registrata di 40 in corrispondenza della valutazione invasiva. L’analisi dei singoli sensori mostra un costante incremento dell’ampiezza del terzo tono e una lieve ma continua diminuzione del primo tono. Nonostante tentativi di rianimazione, il paziente è deceduto in terapia intensiva in data 17 gennaio 2018.
Il presente caso dimostra la capacità dell’indice HeartLogicTM di predire eventi di peggioramento dello scompenso cardiaco con largo anticipo, e conferma l’associazione tra l’ampiezza dei toni cardiaci rilevata automaticamente dal dispositivo e gli indici emodinamici.
Legenda
Linea blu: superamento soglia HeartLogicTM
Linea rossa: ospedalizzazione per scompenso
Bibliografia
Capucci et al. Preliminary Experience with the Multisensor HeartLogic Algorithm for Heart Failure Monitoring: A retrospective case series report»; ESC HF, in press.