Questa sezione è realizzata grazie ad
un contributo non condizionato di

Notizie e commenti

I toni cardiaci per la diagnosi differenziale di scompenso diastolico e LVEF

Un recente studio pubblicato sul Journal of International Cardiac Electrophysiology (1) ha indagato la capacità dell’algoritmo HeartLogic di fare diagnosi precoce di scompenso cardiaco. Nello specifico, tra i vari dati analizzati dall’algoritmo, i ricercatori hanno valutato la correlazione tra i toni cardiaci S3 e S1 e gli indici ecocardiografici delle funzioni diastoliche e sistoliche. Sempre in relazione ai toni cardiaci hanno, inoltre, valutato la possibilità di fare diagnosi differenziale per lo scompenso diastolico e per una ridotta frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF).

L’HeartLogic è stato attivato in 104 pazienti con un defibrillatore impiantabile (ICD) o sottoposti a terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT-D) dal dicembre 2017 a novembre 2018. Tali dispositivi hanno la possibilità di registrare i toni cardiaci grazie a un acceleratore integrato al loro interno. In particolare l’attivazione è avvenuta in pazienti che presentavano una ridotta LVRF (≤ 35% al momento dell’impianto). Il gruppo di studio è stato sottoposto a due visite: la prima, fatta al momento dell’attivazione, in cui si effettuava l’anamnesi, un ECG e la valutazione clinica e una seconda, effettuata indicativamente a 6 mesi (ma che veniva anticipata in caso di scompenso o per un alert del HeartLogic) in cui venivano nuovamente eseguiti la valutazione clinica e l’ECG. Gli ECG di controllo sono stati eseguiti da operatori che non erano a conoscenza dei valori dell’HeartLogic e veniva loro richiesto di valutare anche le misure di parametri individuali quali: pressione telediastolica ventricolare sinistra, la pressione sistolica e l’LVEF. Sono state eseguite un totale di 230 visite programmate e 22 per avviso dell’HeartLogic. Lo studio ha individuato una correlazione significativa tra i parametri dei toni cardiaci misurati tramite gli impianti ICD e gli indici ecocardiografici delle funzioni diastoliche e sistoliche. L’ampiezza dell’S3 è risultata essere correlata al tempo di decelerazione dell’onda E (p < 0,001) mentre l’ampiezza dell’S1 è significativamente correlato alla frazione di eiezione del ventricolo sinistro (p < 0,021). Per quanto riguarda le diagnosi differenziali sono state registrate un’alta specificità (82%) e un’alta sensibilità (85%) per l’S3 come indice per l’individuazione di scompenso diastolico. Mentre l’S1 è risultato correlato al LVEF e potrebbe essere utile per individuare LVEF < 35%, nonostante una bassa sensibilità (< 35%) a fronte di una’elevata specificità (82%).

Per la diagnosi precoce di scompenso cardiaco è risultata una media di 34 giorni di preavviso. Inoltre l’abilità di HeartLogic di rilevare automaticamente cambiamenti nella funzione diastolica potrebbe permettere un monitoraggio continuo per valutare l’efficacia della terapia somministrata al paziente. Secondo i ricercatori sono però necessari ulteriori studi, dato il numero limitato di pazienti su cui è stata effettuata l’indagine.

Bibliografia

1. Calò L, Capucci A, Santini L, et al. ICD-measured heart sounds and their correlation with echocardiographic indexes of systolic and diastolic function. Journal of Interventional Cardiac Electrophysiology 2019. https://doi.org/10.1007/s10840-019-00668-y

Ultimi articoli

Al via le nuove Aree e Task Force AIAC

In tutto sono state costituite 28 Aree e 7 Task Force, per un totale di 70 Chairman e 170 membri dei gruppi di lavoro. Per conoscere la costituzione ed i dettagli delle singole Aree e Task Force si può consultare la pagina dedicata.

Leggi

Stimolazione del sistema di conduzione nella pratica clinica: la survey EHRA

La survey EHRA, condotta nella primavera del 2022 e recentemente pubblicata su Europace, ha coinvolto 184 elettrofisiologi di 31 nazionalità, provenienti principalmente da centri universitari con in media 12 anni di esperienza nell’impiantistica.

Leggi

Rischio aritmico nel prolasso mitralico: la consensus EHRA

La nuova consensus EHRA pubblicata ad agosto sul giornale Europace descrive l’ampio spettro di quadri clinici e strumentali inerenti il prolasso valvolare e la disgiunzione dell’anulus mitralico e identificando i predittori di aritmie maligne.

Leggi