La “fortuna” di avere un dispositivo cardiaco impiantabile

Una valutazione dinamica del rischio effettuata mediante l’algoritmo HeartLogic integrato in un dispositivo impiantabile è in grado, da sola o in congiunzione con una misura di NT-proBNP, di identificare le finestre temporali in cui i pazienti sono a rischio di peggioramenti dello scompenso cardiaco. È questa la conclusione a cui è giunta un’analisi post-hoc dello studio MultiSENSE pubblicata sulla rivista Circulation: Heart Failure (1).
Prendendo in considerazione i dati provenienti dal trial di validazione di HeartLogic, infatti, i ricercatori hanno analizzato la capacità dell’algoritmo di stratificare i pazienti in base al rischio di peggioramento dello scompenso. In particolare, essi hanno messo a confronto la probabilità di andare in contro a un evento del genere associata alle finestre temporali caratterizzate (IN) o non caratterizzate (OUT) da uno stato di allerta indicato da HeartLogic. Dei 900 pazienti coinvolti, 192 sono andati incontro a un evento di peggioramento dello scompenso cardiaco nell’arco di un anno di follow-up. Il rischio di questi episodi è risultato di 10 volte superiore nei periodi IN rispetto a quelli OUT (0,80 vs. 0,08 eventi/paziente-anno). Se preso in considerazione insieme a una misura di NT-proBNP, il tasso di eventi di peggioramento del gruppo caratterizzato dal livello di rischio più basso (NT-proBNP basso nei periodi OUT) è risultato di 50 volte inferiore di quello caratterizzato dal livello di rischio più elevato (NT-proBNP elevato nei periodi IN) (0,02 vs. 1,00 eventi/paziente-anno). L’attività di HeartLogic è quindi in grado di identificare automaticamente degli intervalli di tempo in cui i pazienti sottoposti all’impianto di un dispositivo cardiaco per necessità di terapia di resincronizzazione sono ad alto rischio di peggioramento dello scompenso cardiaco.
Tuttavia, come fa notare Maria Rosa Costanzo, direttore medico dell’Edward Center for Advanced Heart Failure di Naperville (Illinois) e autrice di un editoriale di commento, i benefici legati all’attività dell’algoritmo sono purtroppo limitati ai pazienti con un dispositivo cardiaco impiantabile: “La ricerca si sta ora concentrando sullo sviluppo di sensori indossabili in grado di rilevare i parametri fisiologici utilizzati nello studio MultiSENSE, e quindi prevedere in modo efficace un peggioramento dello scompenso in tutti i pazienti, a prescindere dalla frazione di eiezione del ventricolo sinistro” (2).
Vedi anche:
– HeartLogic, i risultati dello studio di validazione MultiSENSE
– HeartLogic, le prime esperienze a livello italiano
Bibliografia
1. Gardner, Singh JP, Stancak B, et al. HeartLogic Multisensor Algorithm Identifies Patients During Periods of Significantly Increased Risk of Heart Failure Events Results From the MultiSENSE Study. Circulation: Heart Failure 2018; 11.
2. Costanzo MR. The luck of having a cardiac implantable electronic device. Circulation: Heart Failure 2018; 11.