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HeartLogic e fibrillazione atriale: quale correlazione?

La fibrillazione atriale rappresenta una delle comorbidità più frequenti nei pazienti con scompenso cardiaco (HF) ed è spesso associata ad un peggioramento della prognosi.

I dispositivi cardiaci impiantabili di ultima generazione permettono sia un continuo monitoraggio dello stato di scompenso dei pazienti, attraverso algoritmi multiparametrici come HeartLogic, che una accurata valutazione degli eventi atriali ad alta frequenza (AHRE) occorsi, come surrogati di eventi di fibrillazione atriale (FA). Al contempo alcuni dispositivi dispongono anche di algoritmi automatici per l’analisi degli eventi di sleep apnea (SA) attraverso l’utilizzo dell’indice dei disturbi respiratori (RDI).

La disponibilità di queste diagnostiche in un unico dispositivo ha permesso di effettuare una valutazione dell’associazione tra questi parametri, prima tra l’indice di scompenso cardiaco HeartLogic e l’incidenza di FA e successivamente includendo anche l’indice RDI.

Un primo articolo pubblicato da Bertini et al. (1) sulla rivista Heart Rhythm ha considerato una popolazione consecutiva di 568 pazienti con dispositivi ICD o CRT-D dotati di indice HeartLogic e ha analizzato l’associazione tra gli eventi di fibrillazione atriale di varia durata e gli allarmi HeartLogic, quali indici di peggioramento dello scompenso cardiaco.

Si è osservato che il verificarsi di almeno un alert HeartLogic ha esposto maggiormente i pazienti a rischio di avere un evento di FA di qualsiasi durata e che il periodo di alert HeartLogic è indipendentemente associato al burden di FA per qualsiasi durata (burden FA ≥ 5 min/day, HR 1.95; burden FA ≥ 6 h/day, HR 2.66; burden FA ≥ 23h/day, HR 3.32).

È stato inoltre osservato anche l’opposto, ovvero che l’occorrenza di eventi di FA è associato in modo significativo con il verificarsi di un peggioramento dello stato di scompenso dei pazienti.

In una successiva pubblicazione (2) lo stesso gruppo di lavoro ha analizzato i dati di 411 pazienti portatori di dispostivi cardiaci dotati sia della diagnostica HeartLogic, sia dell’algoritmo di monitoraggio delle apnee notturne (Sleep Apnea Index).

È stata confermata l’associazione tra la condizione di alert HeartLogic e l’occorrenza di eventi di FA di qualsiasi durata, mentre la presenza di un elevato RDI settimanale (RDI ≥ 30 episodes/h) risulta associato solo ad eventi AHRE di breve durata ( ≥ 5 min/day).

La presenza contestuale sia di uno stato di alert HeartLogic che di un elevato indice di disturbi respiratori aumenta notevolmente il rischio di eventi di fibrillazione atriale per qualsiasi durata.

Entrambi questi lavori suggeriscono che l’utilizzo dell’indice di scompenso cardiaco HeartLogic, eventualmente integrato con l’indice di disturbi respiratori, può facilitare la stratificazione del rischio di fibrillazione atriale nei pazienti HF e migliorare il processo decisionale nella pratica clinica.

 

Bibliografia

  1. Bertini M, Vitali F, Santini L, Tavoletta V, Giano A, Savarese G, Russo AD, Santobuono VE, Mattera A, Lavalle C, Amellone C, Pecora D, Calvanese R, Rapacciuolo A, Campari M, Valsecchi S, Calò L. Implantable defibrillator-detected heart failure status predicts atrial fibrillation occurrence. Heart Rhythm. 2022 May;19(5):790-797. doi: 10.1016/j.hrthm.2022.01.020
  2. Bertini M, Vitali F, D’Onofrio A, Vitulano G, Calò L, Savarese G, Santobuono VE, Dello Russo A, Mattera A, Santoro A, Calvanese R, Arena G, Amellone C, Ziacchi M, Palmisano P, Santini L, Mazza A, Campari M, Valsecchi S, Boriani G. Combination of an implantable defibrillator multi-sensor heart failure index and an apnea index for the prediction of atrial high-rate events. Europace. 2023 Apr 15;25(4):1467-1474. doi: 10.1093/europace/euad052.

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