L’utilizzo di HeartLogic come stratificatore di rischio per eventi di scompenso cardiaco
Recentemente pubblicato su Circulation Heart Failure, lo studio1 commentato in questa intervista dal professor Leonardo Calò (Unità Operativa di Cardiologia, Ospedale Policlinico Casilino, Roma) ha coinvolto 22 centri italiani e ha analizzato l’efficacia dell’algoritmo HeartLogic in una ampia popolazione. I principali risultati dello studio hanno riguardato l’utilizzo di HeartLogic come stratificatore di rischio per eventi di scompenso cardiaco dimostrando come durante i periodi soprasoglia, quindi in uno stato di allarme HeartLogic, i pazienti hanno un rischio di andare incontro ad un evento di scompenso 30 volte superiore rispetto al periodo in cui l’indice HeartLogic si mantiene sotto la soglia nominale. Un altro aspetto importante messo in evidenza dallo studio riguarda le modalità di gestione degli allarmi e gli outcome nella pratica clinica italiana: quasi la metà degli allarmi HeartLogic infatti è stata seguita da una azione clinica da parte del medico (modifiche alla terapia diuretica o farmacologica). In questo gruppo di pazienti la probabilità di avere eventi di scompenso si è mostrata significativamente più bassa rispetto ai pazienti per i quali non era stata intrapresa alcuna azione clinica.
Bibliografia
1. Calò L, Bianchi V, Ferraioli D, et al. Multiparametric Implantable Cardioverter-Defibrillator Algorithm for Heart Failure Risk Stratification and Management: An Analysis in Clinical Practice. Circ Heart Fail. 2021 Jun 30:CIRCHEARTFAILURE120008134. doi: 10.1161/CIRCHEARTFAILURE.120.008134.