Di cosa parleremo a Bologna?
Gianluca Botto, Presidente del Comitato scientifico dell’XI Congresso AIAC, ci anticipa il programma scientifico del prossimo appuntamento annuale dell’Associazione. Il main topic sarà lo scompenso cardiaco. Ampio spazio sarà dato alle relazioni dei colleghi più giovani e degli ospedali più piccoli e, come tradizione vuole, alla formazione degli infermieri.
Intervista a Gianluca Botto, Direttore della UO Elettrofisiologia, dell’Ospedale Sant’Anna di Como, Presidente del Comitato Scientifico del XI Congresso Nazionale AIAC 2014.
Si sta avvicinando la data dell’XI Congresso AIAC: dal 13 al 15 marzo 2014. Il congresso si terrà nuovamente a Bologna che è stata scelta quale sede fissa per la sua posizione centrale e quindi facilmente raggiungibile da diverse parti dell’Italia.
Nell’organizzazione abbiamo mantenuto la medesima filosofia dell’ultima edizione del Congresso AIAC che da biennale e diventato annuale. Il Congresso AIAC vuole essere un incontro di confronto e aggiornamento su temi attuali ed emergenti dell’Aritmologia con il contributo di esperti italiani e in particolare di giovani colleghi e di coloro che lavorano nei centri più piccoli o negli ospedali periferici. La nostra Associazione vuole infatti essere garante di visibilità anche ai lavori di queste figure che rischiano altrimenti di rimanere in secondo piano nel nostro contesto nazionale.
Quali saranno i temi del Congresso?
Per il secondo anno consecutivo il Congresso nella nuova veste annuale avrà un main topic a cui sarà dedicata la lettura magistrale: lo scompenso cardiaco. Nella stessa sala congressuale per due giorni approfondiremo questo tema nelle sue varie sfaccettature. Parallelamente, in sale dedicate, affronteremo altri argomenti tipici della nostra disciplina che vanno dall’aritmologia clinica, all’elettrostimolazione e defibrillazione e all’elettrofisiologia e ablazione transcatetere. L’Area Giovani ed altre aree dell’Associazione hanno dato un contributo importante nella scelta dei temi e strutturazione del programma scientifico.
Perché lo scompenso cardiaco come tema cardine?
Lo scompenso cardiaco è una delle patologie più rappresentate nelle nostre divisioni di cardiologia ed in particolare è tra quelle che impiega, in maniera trasversale, un numero rilevante di figure professionali. Proprio dall’interazione tra i vari attori coinvolti nella gestione di questa patologia ci aspettiamo una completa disamina scientifica utile a sviscerare la scompenso cardiaco in tutti i suoi diversi contenuti.
Come avete strutturato le tre giornali congressuali?
Abbiamo mantenuto lo scheletro dell’ultimo congresso con sessioni teoriche frontali e sessioni pratiche quali gli “How to” e i “Back to school”. Inoltre, sono previsti simposi organizzati congiuntamente alle aziende di settore con le quali abbiamo concordato gli argomenti al fine di evitare inutili ripetizioni nel programma scientifico e per cercare di coprire più argomenti che non possono essere sviluppati in toto in un congresso di due giorni. Uno spazio importante verrà dato alle comunicazioni scientifiche inviate dagli iscritti, sotto forma sia di abstract sia di poster. Ci preme ricordare che uno spazio importante non equivale a un numero rilevante di relazioni quanto piuttosto alla qualità dei contributi. Come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima edizione, selezionare la qualità vuol dire necessariamente ridurre il numero delle presentazioni, ma garantire un congresso più che soddisfacente in termini del valore degli studi presentati. Siamo soddisfatti di questa scelta.
Verrà dato spazio alla formazione degli infermieri e dei tecnici di elettrofisiologia ed elettrostimolazione?
Come nella scorsa edizione abbiamo dedicato un programma infermieristico che si svolgerà nella giornata di venerdì 14 marzo e che svilupperà sostanzialmente gli stessi argomenti del programma medico gemello.
Per quanto riguarda la faculty…
Sarà una faculty interamente italiana. Non ci saranno ospiti internazionali perché riteniamo che nel nostra Paese ci siano molti colleghi meritevoli di presentare letture al congresso dell’AIAC.