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FA più scompenso? Meglio l’ablazione dell’amiodarone

Intervista video a Luigi Di Biase, Direttore dell’Elettrofisiologia all’Albert Einstein College of Medicine, Montefiore Hospital di New York.

Il mantenimento del ritmo sinusale è fondamentale nei pazienti con fibrillazione atriale e scompenso cardiaco. Come raggiungere questo obiettivo è stato oggetto di studio del trial randomizzato multicentrico trial AATAC-AF (Ablation vs Amiodarone for treatment of Atrial Fibrillation in Patients with Congestive Heart Failure and an Implanted ICD/CRT-D), il cui principal investigator è Andrea Natale, Executive Medical director del Texas Cardiac Arrhythmia Institute al St. David’s Medical Center di Austin, Texas, USA.

“I risultati – spiega Luigi Di Biase, Direttore dell’Elettrofisiologia all’Albert Einstein College of Medicine presso il Montefiore Hospital a New York, che aveva presentato il trial AATAC-AF lo scorso marzo nella sessione Late Breaking Trial al Congresso dell’American College of Cardiology – indicano chiaramente che l’ablazione è significativamente superiore alla terapia farmacologica.”

Lo studio AATAC-AF è già concluso e attualmente è in fase di revisione per la pubblicazione.

L’endpoint primario di AATAC-AF era la libertà da fibrillazione atriale dei pazienti. Le percentuali di pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario è risultata più alta nel gruppo trattato con ablazione che nel gruppo dell’amiodarone (78,8% vs 36,4%; p <0,001) e ancor di più nel sottogruppo di pazienti trattati con ablazione dei trigger non polmonari supplementare all’isolamento delle vene polmonari  (70% vs 34%; p < 0,001).  Il gruppo dell’ablazione aveva tassi significativamente più bassi di ospedalizzazione (31% vs 57%; p < 0,001) e una più bassa mortalità per tutte le cause (8% vs 18%; P = 0,04) rispetto al gruppo con amiodarone.  Inoltre, i pazienti in ritmo sinusale di entrambi i gruppi avevano una migliore funzionalità sistolica, capacità funzionale residua misurata con il test della distanza percorsa a piedi in 6 minuti e qualità di vita secondo il questionario Minnesota Living with Heart Failure.

“AATAC-AF ha evidenziato che la frazione di eiezione è migliorata nei pazienti in ritmo sinusale e non in quelli con recidiva, ad indicare che il controllo del ritmo nei pazienti con fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca è il miglior atto terapeutico”, commenta Luigi Di Biase. “Nella pratica clinica non si pensa quasi mai all’ablazione per questa categoria di pazienti se non come ultima chance, sebbene pochissimi farmaci siano a disposizione per il raggiungimento del ritmo sinusale. L’ablazione dovrebbe essere eseguita tenendo in considerazione che il tasso di successo è molto basso se limitata al solo isolamento delle vene polmonari.”

“Sicuramente è molto più facile prescrivere un farmaco che fare un’ablazione complessa non limitata al solo isolamento delle vene polmonari. Tuttavia, va tenuto in considerazione che le complicanze dell’ablazione non sono così elevate se viene eseguita da operatori esperti in centri ad alto volume e che l’amiadarone ha un’alta probabilità di sviluppare effetti collaterali maggiori che possono arrecare un danno al proprio paziente”.

Davanti alla scelta se optare per la terapia farmacologica o per l’ablazione andrebbero correttamente soppesati con i pazienti i pro e i contro di entrambi i trattamenti.

20 novembre 2015

Bibliografia
Aagaard P, Di Biase L, Natale A. Heart Fail Clin. 2015; 11: 305-17. Ablation of atrial arrhythmias in heart failure. Heart Fail Clin 2015; 11: 305-17.
Di Biase L, et al. Ablation vs. amiodarone for treatment of persistent atrial fibrillation in patients with congestive heart failure and an implanted device: Results from the AATAC multicenter randomized trial. American College of Cardiology 2015 Scientific Sessions; San Diego, CA.
Di Biase L. Ablation vs Amiodarone for Treatment of Atrial Fibrillation in Patients with Congestive Heart Failure and an Implanted ICD/CRTD (AATAC-AF in Heart Failure. Clinicaltrialsresults.org

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