I nuovi anticoagulanti orali nella cardioversione
Intervista video a Gianluca Botto, Presidente dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione, Direttore della UO Elettrofisiologia, dell’Ospedale Sant’Anna di Como.
Con l’arrivo della nuova generazione di anticoagulanti orali, molte delle sicurezze acquisite con gli antagonisti della vitamina K nella gestione della cardioversione sembrerebbero perse. “Uso il condizionale perché vedremo che così non è”, commenta Gianluca Botto riferendosi ai dati di uno studio molto importante con il rivaroxaban – X-VeRT – che sarà presentato a Barcellona, all’ESC Congress 2014.
X-VeRT è un ampio trial clinico controllato randomizzato internazionale che ha confrontato il rivaroxaban con la metodica tradizionale con coumadin nei pazienti con fibrillazione atriale candidati alla cardioversione. Complessivamente sono stati arruolati più di 1500 pazienti di 16 paesi diversi, tra cui l’Italia che ha ampiamente partecipato allo studio con 156 pazienti.
I nuovi anticoagulanti orali – spiega Botto – hanno la potenzialità di risolvere molti dei problemi che il coumadin poneva nei pazienti sottoposti a cardioversione.
29 maggio 2014