Infezione CIED e procedure di estrazione: il registro ELECTRa
“Le infezioni dei pacemaker e defibrillatori, le quali vengono accomunate dall’acronimo CIED, rappresentano alcune tra le complicanze più gravi che possono accadere nei pazienti portatori di dispositivi (…) e la rimozione di tutto l’hardware rappresenta, in questi casi, l’unico sistema per trattare questo tipo di patologia”. Procedure che sono al centro del registro ELECTRa, di cui ci ha parlato Igor Diemberger (Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna) in occasione del Meeting Annuale dell’European Society of Cardiology.
Oltre 3.500 pazienti provenienti da 73 centri di 19 nazioni europee. Questi i numeri del registro, il quale ha messo in evidenza un tasso di rimozioni efficaci pari al 95%. “Le complicanze maggiori e il rischio di decesso legato alla procedura è estremamente basso”, spiega Diemberger.
Per quanto riguarda il sottostudio relativo alle infezioni, invece, ha indagato le differenze tra i soggetti con un’infezione locale e quelli con un’infezione sistemica. “Si nota – sottolinea il cardiologo – che l’incidenza di mortalità nei pazienti con infezione locale è pari a 1/4 di quelli con infezione sistemica, sia per quanto riguarda la procedura che la successiva degenza”.