Lo studio MINERVA per una best practice
Intervista video a Luigi Padeletti, Presidente AIAC, Direttore Aritmologia, AOU Careggi, Università degli studi di Firenze.
Come è noto, la fibrillazione atriale (FA) è una comorbidità frequente e importante nei pazienti portatori di pacemaker. In passato è stato dimostrato il ruolo chiave della stimolazione del pacing ventricolare destro nello sviluppo di FA. I primi risultati dello studio internazionale MINERVA – recentemente presentati al Late Breaking Clinical Trial in occasione della Sessione Scientifica dell’American Heart Association – hanno dimostrato che i pacemaker dotati della compresenza di algoritmi avanzati di stimolazione sono in grado di rendere più lenta l’evoluzione di una patologia pericolosa come la fibrillazione atriale in questi pazienti. Chiediamo al professor Luigi Padeletti, principal investigator dello studio MINERVA, quali sono le potenzialità dei risultati dello studio ai fini di una best practice e per ottimizzare i costi.
12 gennaio 2013
Lo studio
Lo studio prospettico e randomizzato MINERVA ha coinvolto 63 centri aritmologici in Europa, Medio Oriente e Asia, di cui ben 24 sono in Italia. Ha valutato gli effetti della compresenza di algoritmi di stimolazione atriale e ventricolare presenti nei pacemaker Medtronic di nuova generazione. L’endpoint primario composto da mortalità, ospedalizzazioni per cause cardiovascolari o FA permanente a due anni, mostra una riduzione del 26% rispetto ai pacemaker bicamerali standard non dotati di questi algoritmi. In particolare, gli effetti più evidenti sono stati un notevole rallentamento della progressione della malattia atriale verso forme di FA permanente, con una diminuzione del rischio relativo del 61% a due anni e la diminuzione del numero di pazienti con episodi di FA di durata maggiore a un giorno e due giorni e del numero di pazienti con FA persistente.
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MINERVA all’AHA 2013, di Giuseppe Boriani.