Report del sondaggio sull’utilizzo della terapia anticoagulante orale
Il sondaggio è stato attivo dal 1 luglio al 28 settembre 2012 presso il sito AIAC ed hanno partecipato 107 colleghi, che riflettono il pensiero di un gruppo di medici specialisti, in quanto il 52% del totale dei responders era rappresentato da cardiologi ospedalieri ed il 37% da aritmologi. Il 75% dei responders aveva età superiore a 45 anni e le risposte sono giunte soprattutto da cinque regioni italiane: Lombardia (15%), Piemonte (12%), Veneto, Sicilia e Toscana (10% ciascuna).
Gestione della terapia anticoagulante
Il 94% dei responders asserisce che nella pratica clinica inizia routinariamente terapia anticoagulante orale in pazienti ricoverati in ospedale. Di questi, il 73%, dopo aver iniziato terapia anticoagulante orale, dimette il paziente con eparina a basso peso molecolare in attesa del raggiungimento di un valore di INR in range terapeutico a domicilio, mentre solo il 12% trattiene il paziente in ricovero fino a raggiungimento di valori terapeutici di INR. Per quanto invece riguarda l’inizio della terapia con warfarin in pazienti in regime ambulatoriale, il 93% dei responders si sente sicuro nell’iniziare questa terapia in pazienti non ricoverati, ciò come probabile effetto dell’esperienza del gruppo di responders nell’utilizzo di un farmaco ormai noto da diverse decadi. Sempre in ambito di prescrizione ambulatoriale, una volta prescritta terapia con warfarin, il 51% dei prescrittori associa terapia con eparina a basso peso molecolare solo nei pazienti ad elevato rischio tromboembolico, mentre il 46% la prescrive indistintamente in tutti i pazienti. Alla domanda su chi gestisce la posologia di warfarin, il 62% ha risposto il centro per la terapia anticoagulante orale, contro solo il 17% ed il 16% di chi ha risposto rispettivamente il medico di medicina generale e il responder stesso. Infine il 78% dei responders pensa che la gestione della posologia dell’anticoagulante orale nel proprio centro sia adeguata.
Utilizzo degli score CHADS2, CHA2DS2-VASc ed HAS-BLED
Il questionario ha evidenziato un’ottima conoscenza di questi tre score nel gruppo di responders, che comunque, come già accennato, rappresenta una platea prevalentemente di cardiologi ospedalieri ed aritmologi. Infatti solo il 3%, 4% e 6% non conosce rispettivamente lo score CHADS2, CHA2DS2-VASc ed HAS-BLED. Per quanto riguarda l’utilizzo nella pratica clinica, il CHA2DS2-VASc è il più utilizzato (83% dei responders), meno lo sono gli altri due score, cioè CHADS2 (65%) e HAS-BLED (67%). A conferma del maggiore utilizzo e del fatto che lo score CHA2DS2-VASc sia ritenuto dalla platea di responders più valido, vi sono due dati interessanti. La grande maggioranza (85%) di coloro affermano di non utilizzare lo score CHADS2 utilizza invece lo score CHA2DS2-VASc. Inoltre, l’86% di coloro che utilizzano lo score CHADS2 utilizza anche lo score CHA2DS2-VASc. Quest’ultimo dato non è da interpretare come inutile ridondanza, ma, come suggerito dalle linee guida, l’utilizzo dei due score consente attraverso il CHADS2, che risulta di più facile impiego, di identificare rapidamente i pazienti con score 2, in cui la terapia anticoagulante orale è comunque indicata. Nella popolazione con score CHADS2 pari 0-1, il successivo utilizzo dello score CHA2DS2-VASc consente di stratificare meglio il rischio tromboembolico e pertanto la eventuale necessità di iniziare terapia anticoagulante orale in questo sottogruppo di pazienti.
Conclusioni
La numerosità dei responders si può considerare al momento attuale soddisfacente, in quanto si tratta del primo sondaggio proposto dal nostro sito. Le risposte riflettono principalmente il pensiero di cardiologi ospedalieri e aritmologi con una lunga esperienza clinica. Nella maggior parte dei casi, le risposte riflettono una buona gestione in questo ambito dei pazienti in terapia anticoagulante e una buona conoscenza ed utilizzo degli score di rischio tromboembolico ed emorragico.
I risultati di altri sondaggi dell’AIAC
– Report del sondaggio sulla programmazione dei defibrillatori impiantabili
– Report del sondaggio sulla programmazione dei pacemaker
– Report del sondaggio sui device MRI conditional
– Report del sondaggio sull’impianto di defibrillatori sottocutanei
– Report del sondaggio sulla formazione elettrofisiologia ed elettrostimolazione
– Report del sondaggio sulla stimolazione ventricolare da siti alternativi
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