Report del sondaggio sull’utilizzo di dronedarone nella fibrillazione atriale
Questo sondaggio si proponeva di raccogliere opinioni sull’utilizzo clinico del dronedarone per pazienti affetti da fibrillazione atriale. Il sondaggio è rimasto disponibile sul sito dal settembre al gennaio scorso ed hanno risposto 97 colleghi, il 46% dei quali dichiara di essere cardiologo aritmologo ed il 43% cardiologo che esercita in ambiente ospedaliero. Le tre regioni da cui sono arrivate in modo più numeroso le risposte sono state: Lazio (18%), Lombardia (15%) e Sicilia (10%). La maggioranza dei responder (54%) dichiara di usare molto raramente il dronedarone, mentre il 26% lo usa regolarmente; il rimanente 20% non usa dronedarone nella pratica clinica.
Per quanto riguarda il profilo di efficacia e sicurezza percepito del farmaco il 58% dei responder ritiene che il farmaco sia efficace ed il 59% che sia sicuro, almeno quanto gli altri farmaci antiaritmici. Per entrambe le domande sull’efficacia e sicurezza, il rimanente 40% dei responders è quasi ugualmente ripartito tra coloro che esprimono una risposta negativa e coloro che preferiscono non esprimersi.
Relativamente al piano terapeutico adottato in Italia, alla domanda specifica se si ritiene che questo costituisca una limitazione all’utilizzo del farmaco il numero di risposte positive è stato solo di poco superiore a quelle negative, rispettivamente 54% contro 42%. Inoltre per quanto riguarda il programma per il controllo della funzione epatica che, come prescritto, prevede un prelievo all’inizio della terapia, dopo una settimana, dopo un mese, poi mensilmente per 6 mesi e successivamente a 9 e 12 mesi, viene seguito alla lettera solo dal 44% dei responder, mentre il 37% non lo segue alla lettera ma comunque esegue controlli periodi ci della funzione epatica
Il questionario terminava con una domanda su una condizione (la giovane età del paziente) che potrebbe essere considerata una controindicazione all’utilizzo del amiodarone; ciò lascerebbe più spazio all’utilizzo del dronedarone in questo sottogruppo di pazienti. Dalle risposte ricevute si percepisce che non vi è consenso nel definire una controindicazione generica all’uso dell’amiodarone la giovane età ( Questo è un riscontro molto importante, in quanto indica che una discreta percentuale di Cardiologi non tiene conto dei gravi effetti collaterali che si possono verificare con amiodarone, anche a lungo termine, quale la fibrosi polmonare, che non è possibile monitorizzare, ma è impossibile curare una volta instaurata.
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