Un futuro (luminoso) per l’e-Cardiology
Dall’ESC 2015 intervista a Nico Bruining, Head Clinical and Experimental Information processing Thoraxcenter Cardiology, membro dell’European Society of Cardiology Working Group on e-Cardiology.
App, social media e cloud stanno cambiando la pratica clinica: la tecnologia permette di acquisire e analizzare i parametri vitali del paziente con le tecnologie mobili. Quali le potenzialità e quali i tranelli?
La tecnologia medica è oggi sempre più accessibile e sempre più vicina alle persone. Un primo vantaggio del progresso in atto dell’e-health è sicuramente la potenziale partecipazione dei pazienti alla loro educazione clinica e assistenza sanitaria. Ad esempio, il monitoraggio dell’ECG con lo smartphone permette ai pazienti di conoscere e descrivere il ritmo e la frequenza del loro cuore, oltre a consentire un’identificazione globale delle aritmie. La misurazione a domicilio della pressione arteriosa combinata a un’app dedicata su smartphone consente alle persone di monitorare e documentare nel tempo la loro pressione arteriosa, di fare vedere i valori registrati al proprio per poi discuterne insieme a lui e magari anche sui social network. La fibrillazione atriale sembra rappresentare un importante campo di applicazione dell’e-health che potrebbe portare a dei vantaggi sia per lo screening di comunità sia per la rilevazione di recidive dell’aritmia. Però ogni medaglia ha il suo rovescio: la tecnologia è portatrice di importanti innovazioni ma non è scevra di insidie, rischi e limiti.
Quindi non possiamo fidarci cecamente delle misurazioni registrate con questi dispositive mobile?
Alcune soluzioni tecnologiche sugli smartphone sono state approvate dalla Food and Drug Administration e quindi sono attendibili. Più che non fidarci serve fare più ricerca per identificare quali applicazioni offerte dall’e-health usare per misurare specifiche patologie e con quale scopo. Per fare un esempio consideriamo le misurazioni della frequenza cardiaca che si basano su device di pulsossimetria e non sull’Ecg: questi strumenti vanno bene come accessori per il fitness e la salute, ma non sono sufficientemente accurati per l’identificazione delle fibrillazione atriale. Inoltre, l’acquisizione in contemporanea di segnali multipli può compensare misurazioni transitoriamente imprecise. L’utilizzo di sensori sullo smartphone per misurare segnali vitali è una nuova area dell’e-health ma durante lo sviluppo di app mobili la validazione di componenti essenziali non riceve sempre la giusta attenzione. Le componenti che non hanno ricevuto un’approvazione dal regolatorio possono sì essere affidabili, ma non è detto che siano adatte ad un uso clinico piuttosto che a un uso personale. Nuove aziende, nello sforzo di contenere i costi e di testare nuove idee, potrebbero iniziare a produrre device, sensori e app che misurano segnali vitali senza un processo di verifica e validazione. Ma in assenza di un “controllo” non viene garantita la sicurezza dei prodotti che, se utilizzati a scopi medici, potrebbero arrecare dei danni. In aggiunta, sarebbe necessario dare le giuste informazioni per evitare l’uso improprio di applicazioni sanitarie non destinati a fini medici (cioè per il fitness ). Tutto ciò richiedere una corretta validazione nonché conoscenza dei limiti di operatività.
Crede che la tecnologia mobile permetterà l’implementazione della gestione a domicilio dei pazienti cardiologici cronici?
Sì lo penso. Ma, sottolineo nuovamente, sono indispensabili gli iter di validazione e anche gli studi randomizzati disegnati appositamente per trovare/identificare i corretti gruppi target di pazienti che potrebbero beneficiarne come, ad esempio, i pazienti prima del trapianto oppure dopo un infarto del miocardio con una frazione di eiezione < 40%.
Quale futuro per l’imaging cardiovascolare attraverso le tecnologie mobili?
Penso che sarà un futuro luminoso ma, anche in questo caso, dobbiamo identificare le coorti di pazienti candidate tenuto conto che non tutti i pazienti traggano beneficiano da un monitoraggio continuo. L’auspicio è che, moltiplicando le forza lavoro, l’uso in larga scala della tecnologia migliorrà l’accesso alle competenze mediche e contribuirà alla sostenibilità dei sistemi sanitari di tutto il mondo.
Come la tecnologia cambierà la pratica medica e il modo in cui vengono prese le decisioni sulla salute?
Lo potremo capire nei prossimi anni anche in funzione dell’accettazione di questa innovazione da parte sia dei professionisti sanitari sia dei pazienti. Ma dipenderà anche da altri stakeholder, come le compagnie di assicurazione per potrebbero abbattere i costi con il monitoraggio del pazienti a domicilio e non più in ospedale. Se ad esempio in un futuro verranno prescritti dei dispositivi periferici al paziente è evidente che dovranno essere rimborsati. Alcuni dispositivi potrebbero essere molto costosi; alcuni sensori potrebbero essere addirittura disposable come ad esempio le lenti a contatto o cerotti per misurare dei biosegnali possono essere usati una volta soltanto. Ci saranno dei costi da sostenere sia per i pazienti sia per le agenzie assicurative. Dato che le compagnie di assicurazione sanitaria sono attualmente in contatto con le aziende di smartphone, è ipotizzabile che si arriverà presto all’applicazione di tali sistemi di misurazione e monitoraggio.
Come l’e-health cambierà l’esame clinico del singolo paziente? Abraham Verghese della Standford Medicine 25 initiative sottolinea che la medicina moderna sta rischiando di perdere il potere di un vecchio e potente strumento – il tocco umano – e che l’esame al letto del paziente quale rituale nell’incontro tra medico e paziente ha un valore insostituibile. Che cosa ne pensa?
Concordo pienamente. Entro i prossimi 5-10 anni dobbiamo mettere a fuoco quali sono le reali possibilità per tecnologia mobile legate alle malattie cardiovascolari. Dobbiamo fare attenzione a non fidarsi ciecamente al 100% della tecnologia perché la tecnologia sarà e dovrà essere complementare.
15 settembre 2015
Nota
All’ESC Congress 2015 Nico Bruining ha tenuto una relazione dal titolo “Cardiovascular imaging by mobile technology” nella sessione Smart mobile – e-Health solutions for cardiology.
Bibliografia
Cowie MR,Bax J, Nico Bruining N,et al. e-Health: a position statement of the European Society of Cardiology. European Heart Journal Advance Access published August 24, 2015