Dalla fibrillazione atriale alla demenza
Il binomio fibrillazione atriale e demenza è oggetto di studio e dibattito all’interno della comunità medico-scientifica. Una meta-analisi pubblicata su Heart Rhythm conclude che indipendentemente da altri fattori i pazienti con fibrillazione atriale hanno un maggior rischio di demenza.
Come è noto gli eventi vascolari sono importanti nello sviluppo di deficit cognitivo e della demenza. Nel paziente con fibrillazione atriale il rischio di eventi embolici cardiovascolari è potenzialmente collegato a un rischio aumentato di demenza. Dati in letteratura suggeriscono un’associazione tra fibrillazione atriale e rischio di sviluppare forme di demenza senile, in particolare nei pazienti che hanno avuto un ictus cerebrale o che manifestano già dei segnali di compromissione cognitiva. Tuttavia, non è ancora chiaro se la fibrillazione atriale rappresenti un fattore predittivo di demenza, indipendentemente dall’ictus e da altri potenziali fattori confondenti. A tale riguardo, i risultati degli studi epidemiologici ad oggi disponibili sono controversi.
La rivista Heart Rhythm ha pubblicato una metanalisi disegnata ad hoc per meglio valutare la possibile associazione diretta tra fibrillazione atriale e rischio di demenza. Lo studio è frutto della collaborazione di centri di ricerca statunitensi e italiani che ha coinvolto il St. Davids’ Medical Center di Austin, la University of Kansas Hospital and Medical Center di Kansas City, la University of Texas, il Centro Cardiologico Monzino di Milano e l’Università di Foggia. Tra i nomi italiani: Andrea Natale, Pasquale Santangeli, Luigi Di Biase, Michela Casella, Antonio Dello Russo e Claudio Tondo.
Lo studio
Utilizzando i database di PubMed, CENTRAL, BioMedCentral, Embase, Cardiosource, Clinicaltrials.gov e ISI Web of Sciende, sono stati selezionati nove studi osservazionali prospettici disegnati specificamente per testare la relazione tra presenza di fibrillazione atriale e rischio di demenza in pazienti con una funzione cognitiva normale in basale e che non avevano avuto episodi acuti di ictus ischemico. In tutto sono stati analizzati i dati di 77.668 pazienti anziani, 11.700 dei quali con fibrillazione atriale, con un’età media compresa tra i 64 e gli 84 anni. La meta-analisi, condotta sui dati di otto studi che riportavano i tassi di rischio (HR) aggiustati per le principali variabili confondenti e le covariate, ha rilevato che la presenza di fibrillazione atriale aumentava significativamente il rischio di incidenza di demenza al follow-up: 4.773 pazienti su 73.321 (6,5%) avevano sviluppato una demenza, dopo un periodo medio di 7,7 anni, range di 1,8-30 anni (HR = 1,42 [95% CI 1,17-1,72], P < 0,001; I2 = 50%). Tale aumento del rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale è indipendente da altri fattori.
Conclusioni
Questo nuovo studio pubblicato su Heart Rhythm evidenzia dunque una associazione indipendente longitudinale tra le due condizioni. “Le implicazioni cliniche dei nostri risultati sono potenzialmente importanti”, concludono gli autori. Va infatti tenuto in considerazione che sia la fibrillazione atriale sia la demenza hanno una prevalenza che aumenta con l’età. Con il progressivo invecchiamento della nostra popolazione, si sta determinando un incremento dei pazienti che soffrono di una o entrambe queste condizioni. Si stima che nei prossimi venti anni il numero di pazienti anziani con questa forma di aritmia aumenti e che nel 2050 ci saranno 20 milioni di persone con demenza. La strategia realmente vincente nella demenza che ha un elevato costo socio-economiche dovrebbe essere la prevenzione.
“Sulla base di nostri risultati i pazienti con fibrillazione atriale rappresentato una popolazione con un maggiore rischio di sviluppare demenza. Lo screening periodico per la demenza a lungo termine dovrebbe essere eseguito obbligatoriamente per una diagnosi e trattamento precoce”, sottolineano gli autori. Si rende inoltre necessario includere la demenza tra gli endopoint dei grandi trial randomizzati che testano i diversi trattamenti della fibrillazione atriale dall’ablazione alle nuove terapie farmacologiche.
Bibliografia
Santangeli P, Di Biase L, Bai R, et al. Atrial fibrillation and the risk of incident dementia: a meta-analysis. Heart Rhythm 2012; 9: 1762-8.