Defibrillatore indossabile: evidenze, esperienze e nuove potenzialità d’uso

Terapia ormai consolidata negli Stati Uniti e in molti paesi Europei, il defibrillatore indossabile (WCD) è stato adottato in Italia a partire dal 2015 e da allora il suo utilizzo si è velocemente diffuso anche nel nostro Paese. Questa soluzione terapeutica colma l’esigenza, prima insoddisfatta, di proteggere la popolazione di pazienti a rischio transitorio di morte cardiaca improvvisa, per il quale si renda necessaria una protezione temporanea, automatica e non invasiva.
Le evidenze scientifiche sul WCD coinvolgono ormai più di 30.000 pazienti, spaziando dai registri internazionali allo studio randomizzato VEST fino alle meta-analisi. Tutte le pubblicazioni concordano su come questo strumento sia sicuro, efficace e possa avere un impatto importante sulla prevenzione della mortalità aritmica e totale, in determinate classi di pazienti, oltre a consentire al clinico di avere il tempo necessario per prendere le decisioni terapeutiche a lungo termine più appropriate.
Dall’idea di condividere con i colleghi cardiologi una visione di insieme della letteratura disponibile e i risultati delle esperienze cliniche fatte fino ad ora, è nata la rassegna pubblicata sul Giornale Italiano di Cardiologia “Il defibrillatore indossabile: punto di incontro tra ultime evidenze scientifiche ed applicabilità clinica”. Ne abbiamo parlato con i suoi tre autori: Giuseppe Arena (S.C. Cardiologia, Ospedale Apuane – USL Toscana Nordovest, Marina di Massa), Giancarlo Casolo (S.C. Cardiologia, Ospedale Versilia – USL Toscana Nordovest, Lido di Camaiore) e Marzia Giaccardi (U.O.S. Cardiologia ed Elettrofisiologia, Ospedale Santa Maria Annunziata, Firenze).
La rassegna completa è disponibile a questo link.
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