La Cardiologia riscopre la sua storia
Una mostra sulla storia della Cardiologia davvero speciale al Congresso ESC 2014 di Barcellona. Un progetto nato in Germania e in continuo fermento ed evoluzione con attività di ricerca e studio che non si fermano ai confini tedeschi.
La Società tedesca di Cardiologia (DGK) ha avviato un ambizioso progetto chiamato Storia della Cardiologia che già da alcuni anni ha consentito, con il contributo di molti colleghi e di diversi sponsor, di raccogliere numerosi reperti e testimonianze degli incredibili progressi fatti dalla cardiologia nella sua storia. Ad oggi sono stati inaugurati a Duesseldorf una biblioteca, un archivio e un museo interamente dedicati a questa affascinante ricerca storica.
All’ultimo Congresso ESC di Barcellona, i delegati hanno potuto ammirare una parte consistente della rara e inestimabile collezione di reperti storici, raccolti negli anni con ammirevole pazienza e dedizione da un gruppo di colleghi coordinati dal professor Berndt Lüderitz di Bonn. Nello stand, splendidamente allestito, erano esposti tra i vari oggetti e documenti: un dispositivo ECG portatile Sanborn del 1959, un vecchio microscopio di oltre 100 anni, uno dei primi biotomi realizzati (figura 1), una vastissima collezione di pacemaker e defibrillatori della primissime generazioni (figure 2 e 3) e molti altri dispositivi (figura 4).
Da segnalare, a ulteriore conferma del prezioso e apprezzato contributo italiano alla storia della Cardiologia europea, una splendida raccolta completa di inviti originali, perfettamente conservati nelle loro buste (figura 5), alle varie edizioni dello storico congresso “Le Nuove frontiere delle Aritmie”, organizzato per 30 anni, dal 1974 al 2004, con incomparabile passione e competenza dal professor Francesco Furlanello a Marilleva Val di Sole (Trento) e che ha visto costantemente, ad ogni edizione, la partecipazione dei massimi aritmologi mondiali.
Recentemente il progetto Storia della Cardiologia è riuscito ad ampliare ulteriormente la sua collezione davvero unica, grazie ad una meticolosa ricerca storica che ha consentito di fare luce su molti aspetti della storia della cardiologia tedesca durante il nazionalsocialismo e nel periodo post–bellico. Tra i documenti più importanti, per esempio, è stato acquisito quello che è considerato “l’ultimo elettrocardiogramma di Adolf Hitler”, datato 24 settembre 1944, e che il professor Arthur Weber refertò mettendo in evidenza delle alterazioni significative (figura 6).
Il progetto Storia della Cardiologia, sotto il coordinamento del professor Lüderitz, è in continuo fermento ed evoluzione e le attività di ricerca e di studio non si fermano certamente ai confini tedeschi. Attualmente tantissimi studiosi, professionisti e colleghi stranieri (soprattutto in Svizzera ed Austria), sono attivamente impegnati in questo affascinante progetto. Recentemente è stata creata, inoltre, una stretta collaborazione con il comitato storico della Heart Rhythm Society negli Stati Uniti che consentirà certamente di rendere questo progetto ancora più visibile ed importante.
Chiunque sia interessato a sostenere di progetto e a collaborare può contattare il comitato all’indirizzo info@dgk.org.
Luca Santini
Policlinico Universitario Tor Vergata, Roma