La navigazione con CARTO-UNIVU
Sicurezza e riduzione delle dosi di radiazioni ionizzanti, a cui sono esposti pazienti e operatori, con il nuovo software CARTO-UNIVU nell’ablazione di diverse forme di aritmie cardiache. L’esperienza di un singolo centro sulla rivista Europace.
La disponibilità di sistemi di mappaggio elettroanatomico tridimensionale non fluoroscopico rappresenta sicuramente un passo avanti tanto nella diagnosi e ablazione di diverse forme di aritmie, quanto nella riduzione dell’esposizione radiologica. Nonostante l’utilizzo di questi sistemi sia cresciuto, gli studi di elettrofisiologia e l’ablazione transcatetere richiedono comunque alte dosi di ionizzanti dei pazienti e del personale sanitario. Negli ultimi anni si sta assistendo a una corsa all’abbattimento dei tempi di scopia con lo sviluppo di hardware e software per la navigazione non fluoroscopica che consentono di visualizzare contemporaneamente più elettrocateteri e migliorare la ricostruzione 3D della camere cardiache.
Di recente sviluppo è il nuovo software CARTO-UNIVU. Si tratta di un convenzionale sistema di navigazione non fluoroscopica tridimensionale CARTO-3 con l’opzione di integrare immagini radiologiche pre-registrate. CARTO-UNIVU permette dunque la localizzazione dei cateteri diagnostici e ablativi in immagini o loop di video precedentemente acquisiti in fluoroscopia o angiografie. La possibilità di lavorare su questi supporti di imaging permette di manipolare i cateteri simulando la fluoroscopia ma senza l’utilizzo delle radiazioni.
Valutare se l’utilizzo nella pratica clinica di questo nuovo software contribuisca effettivamente a ridurre drasticamente l’esposizione radiologica, senza però allungare i tempi delle procedure e compromettere il livello di sicurezza per i pazienti, è stato l’obiettivo dello studio condotto dai colleghi tedeschi dell’Heart Center Dresden e pubblicato sulla rivista Europace.
Lo studio
Lo studio retrospettivo ha incluso 295 pazienti consecutivi affetti da tachicardie sopraventricolari farmaco resistenti, da tachicardia ventricolare o da complessi prematuri ventricolari, ricoverati in un unico centro per il mappaggio e la successiva ablazione delle aritmia in esame. In circa metà pazienti è stato utilizzato il mappagio 3D (CARTO-3) o nei rimanenti il mappaggio con fluoroscopia integrata (CARTO-UNIVU). L’end point primario era come cambiavano i tempi e dosaggi di fluoroscopia durante le procedure ablative con l’opzione del nuovo software integrato rispetto al tradizionale sistema di mappaggio tridimensionale.
L’analisi retrospettiva ha rilevato che l’impiego di CARTO-UNIVU aveva comportato una riduzione relativa dei tempi di fluoroscopia del 66% nella ablazione di pazienti con flutter atriali e del 60% in quelli con fibrillazione atriale, una riduzione del 56% durante l’ablazione della tachicardia atriale ectopica e una riduzione significativa del 44% durante ablazione delle tachicardie ventricolari. Per queste forme di aritmie la riduzione dei tempi di scopia è corrisposta un’analoga riduzione delle dosi fluoroscopiche impiegate. Diverso invece il quadro delle procedure ablative delle tachiaritmie sopraventricolari delle vie accessorie e dei complessi prematuri ventricolari nelle quali non sono state riscontrate delle riduzioni rilevanti.
È stato inoltre appurato che l’impiego di CARDIO-UNIVU non aveva comportato tempi procedurali più lunghi né di complicazioni periprocedurali o di una riduzione del successo delle ablazione acute.
Conclusioni
Gli autori concludono che un sistema di mappaggio tridimensionale CARTO 3 con integrate immagini fluoroscopiche statiche nella navigazione dei cateteri è in grado di ridurre drasticamente l’esposizione a radiazione ionizzanti, sia per i pazienti sia per il personale sanitario, durante gli studi di elettrofisiologia e le procedure di ablazione di diverse forme di aritmie. Un vantaggio importante considerato il numero crescente di procedure complesse ablative per il trattamento percutaneo di aritmie quali la fibrillazione atriale e le tachicardie ventricolari.
laura tonon
Bibliografia
Christoph M, Wunderlich C, Moebius S, et al. Fluoroscopy integrated 3D mapping significantly reduces radiation exposure during ablation for a wide spectrum of cardiac arrhythmias. Europace 2015; http://dx.doi.org/10.1093/europace/euu334 Pubblicato online il 21 gennaio 2015