Responsabilità professionale dei medici secondo la Legge
La commissione Affari Sociali della Camera ha approvato il testo definitivo del disegno di legge che disciplinerà in futuro la responsabilità professionale dei medici. Molti i cambiamenti apportati in questi mesi di lavoro rispetto al testo base adottato dalla XII commissione lo scorso agosto.
L’articolo 6 afferma che il professionista sanitario che cagiona a causa di imperizia la morte o la lesione personale del paziente risponde di omicidio o lesioni colpose “solo in caso di colpa grave. Agli effetti di cui al primo comma, è esclusa la colpa grave quando, salve le rilevanti specificità del caso concreto, sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e le buone pratiche cliniche.”
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I commenti
“Si tratta di un provvedimento atteso ormai da troppi da anni da parte degli operatori della sanità”, ha spiegato a Quotidiano Sanità il relatore Federico Gelli. “L’assenza di un chiaro inquadramento legislativo su questa materia toglie serenità a medici e professionisti e soprattutto ha come ricaduta l’enorme costo della medicina difensiva che pesa sul nostro sistema salute per 14 miliardi di euro l’anno, risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare la sanità pubblica. Per questo motivo sono stato impegnato per mesi insieme ai colleghi della Commissione, per redigere un testo specifico e organico che, in un’ottica di sistema, dia alla questione risposte chiare ed esaustive sulle orme della legislazione europea di riferimento. L’obiettivo di questo disegno di legge è quello di aumentare le tutele dei professionisti prevedendo, al contempo, nuovi meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento da parte dei cittadini danneggiati da un errore sanitario”.
Il presidente della Commissione, Mario Marazziti, definisce il provvedimento una “risposta alle molte incertezze che gravano nel settore della salute, una tutela maggiore per i cittadini in caso di errori e comportamenti impropri, ma anche uno strumento legislativo che tutela di più personale sanitario e aziende”.
“Un lavoro lungo, un percorso che ha incontrato non poche difficoltà ma ce l’abbiamo fatta, grazie all’impegno di tutti”, ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “E’ un risultato storico, una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché riesce a trovare un punto di equilibrio tra le tutele dei medici, che hanno bisogno di svolgere il loro delicato compito in serenità, e il diritto dei cittadini dinanzi ai casi di malasanità”.