Responsabilità professionale: habemus legem

Con 168 voti favorevoli, 8 contrari e 35 astenuti, nella seduta di mercoledì 11 gennaio, l’Aula ha approvato, con modifiche, il Ddl 2224, in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. Il provvedimento torna alla Camera per l’approvazione definitiva.
Il via libera del Senato in seconda lettura – si legge sul Quotidiamo sanità – rappresenta per la Federazione dei medici di medicina generale, la legge “consentirà ai medici di fare meglio il proprio lavoro, confrontandosi con i propri assistiti anziché con gli avvocati”. Il provvedimento “offre anche maggiore tutela ai cittadini attraverso la via della conciliazione e la certezza sull’entità dei risarcimenti, grazie alla prossima emanazione delle tabelle sulla corresponsione del danno”.
Soddisfatto anche la ministra della salute, Beatrice Lorenzin: “Il via libera del Senato in seconda lettura al disegno di legge sulla responsabilità professionale del personale medico rappresenta un importante passo in avanti per il sistema sanitario del nostro Paese. Il provvedimento, che ora torna all’esame della Camera – ricorda il ministro – garantisce da un lato il diritto del cittadino a essere risarcito in caso di errore medico, e dall’altro tutela maggiormente i professionisti della sanità riducendo il ricorso alla medicina difensiva, un tema al quale il ministero della Salute ha prestato sempre grande attenzione”.
“Auspico che anche il ddl di iniziativa governativa in materia, tra l’altro, di riordino degli Ordini, che porta il mio nome – conclude Lorenzin – possa essere approvato quanto prima dalla Camera dei deputati, così da completare tutta l’opera di riorganizzazione delle professioni sanitarie. Il mio vivo ringraziamento al lavoro svolto dai parlamentari e dal relatore e dalle commissioni”.
Ricordiamo che i pilastri importanti del Ddl 2224 sono: l’obbligo di assicurazione per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private; tentativo obbligatorio di conciliazione e depenalizzazione della colpa sanitaria, ovvero il medico che avrà rispettato linee guida e buone pratiche definite da Società scientifiche e istituzioni, non risponderà penalmente del suo operato, l’istituzione di Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità