Tutto ha origine da quelle quattro vene

La geniale intuizione di Michel HaÏssaguerre che ha dato il via al moderno approccio dell’ablazione della fibrillazione atriale
L’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale ha quale target principale l’isolamento delle vene polmonari. Negli anni sono stati proposti diversi target alternativi o aggiuntivi, ma l’isolamento delle vene polmonari rimane ancora l’unico approccio che si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di recidive aritmiche. Si deve al genio di Michel Haïssaguerre la scoperta del ruolo delle vene polmonari nella genesi e nel mantenimento della fibrillazione atriale. La sua scoperta, a partire dal 1998, diede un’enorme spinta allo sviluppo dell’ablazione della fibrillazione atriale.

Questo mese leggiamo insieme l’articolo “Spontaneous initiation of atrial fibrillation by ectopic beats originating in the pulmonary veins”, pubblicato nel 1998 sul New England Journal of Medicine da Michel Haïssaguerre e collaboratori. In questo studio veniva ricercata l’origine della fibrillazione atriale in 45 pazienti con fibrillazione atriale parossistica refrattaria ai farmaci antiaritmici. Nel 94% dei casi il mappaggio elettrofisiologico documentava l’innesco dell’aritmia a partire da foci ectopici localizzati all’interno delle vene polmonari. I foci venivano ablati e dopo 8 mesi di follow-up il 65% dei pazienti non avevano presentato recidive aritmiche. Era un risultato sorprendente per l’epoca.

Questo lavoro di Haïssaguerre rappresenta una pietra miliare dell’elettrofisiologia perché ha creato le basi per le moderne tecniche di ablazione della fibrillazione atriale. Oggi migliaia di procedure di ablazione di fibrillazione atriale vengono eseguite ogni giorno in tutto il mondo con ottimi risultati clinici e le tecniche utilizzate si fondano ancora sulle basi fisiopatologiche gettate da questo studio.
Pietro Palmisano
Bibliografia:
Haïssaguerre M, Jaïs P, Shah DC, et al. Spontaneous initiation of atrial fibrillation by ectopic beats originating in the pulmonary veins. New England Journal of Medicine 1998; 339(10): 659 – 66.