Con l’S-ICD meno complicanze e shock inappropriati

La riduzione delle complicanze a lungo termine associate all’elettrocatetere con l’S-ICD lo rende una terapia interessante per la maggior parte dei pazienti con indicazione all’impianto di un defibrillatore, specie quelli con una maggiore aspettativa di vita. Tra questi, ad esempio, quelli affetti da cardiomiopatie ereditarie, i quali hanno un’aspettativa di vita quasi normale e necessitano quindi di un ICD per periodi prolungati.
Rudic e colleghi hanno analizzati i dati relativi a 62 pazienti consecutivi affetti da aritmie ereditarie e senza indicazione per la stimolazione, sottoposti a impianto di un ICD tra novembre 2010 e agosto 2016 (1). I soggetti coinvolti erano, rispetto a studi precedenti, più giovani (età: 38±3 anni) e caratterizzati da una frazione di eiezione più elevata (FE ventricolare sinistra: 58±6%). Inoltre, presentavano con frequenza maggiore una tachicardia/fibrillazione ventricolare (TV/FV) rapida e instabile anziché monomorfica. A un follow-up medio a 31,0±14 mesi, sono stati registrati 20 episodi discreti di TV/FV in 10 pazienti. Tutti sono stati convertiti efficacemente con il primo shock a 80 J. Il tasso di complicanze è risultato essere molto basso, con nessuna infezione della tasca o revisione del dispositivo e casi di shock inappropriati si sono verificati solo in due pazienti (3,2%). Di questi, uno ne ha subiti due a causa di una bolla d’aria rimasta intrappolata dopo la procedura, situazione risoltasi poi spontaneamente, mentre l’altro ha riscontrato uno shock inappropriato a causa dell’oversensing dei micropotenziali, successivamente gestito riprogrammando manualmente il vettore di sensing. In conclusione, questi dati mostrano che il sistema S-ICD si associa, in pazienti con sindromi aritmiche, a un’incidenza minore di complicanze e a un tasso minore di shock inappropriati.
Vedi anche:
S-ICD: dati positivi da un follow up a 6 anni
Dispositivi impiantabili: complicanze a lungo termine e re-interventi
Bibliografia
1. Rudic B, Tülümen E, Berlin V, et al. Low prevalence of inappropriate shocks in patients with inherited arrhythmia sindromes with the subcutaneous implantable defibrillator single center experience and long-term follow-up. Journal of the American Heart Association 2017; 6(10): pii: e006265.