S-ICD: 40 J a volte possono bastare

L’efficacia di conversione in acuto del defibrillatore sottocutaneo (S-ICD) ad energie pari a 65 J è già stata dimostrata da diversi studi clinici. Il registro italiano Rhythm Detect, ha valutato invece l’efficacia del dispositivo ad un’energia pari a 40 J indagando anche l’associazione tra l’efficacia dello shock, le caratteristiche cliniche dei pazienti impiantati e il posizionamento del sistema.
Il test è stato eseguito su 308 pazienti. Il successo di conversione a 40 J (polarità standard) è risultato pari all’84%. All’analisi multivariata le variabili identificate come predittori indipendenti associate all’insuccesso dello shock sono state:
- il sesso maschile (OR: 3.79; 95% CI: 1.09 to 13.14; p=0.036);
- un alto indice di massa corporea, BMI (OR: 1.09; 95% CI: 1.01 to 1.19; p=0.036);
- la cardiomiopatia dilatativa con ridotta FE (OR: 0.42; 95% CI: 0.20 to 0.87; p=0.019);
- il valore del PRAETORIAN score >50 (OR: 2.93; 95% CI: 1.26 to 6.83; p= 0.013).
Considerando il contributo di ciascuna variabile, il tasso di conversione a 40 J aumenta dall’84% nella popolazione generale al 93% nelle donne, all’88% nei pazienti con BMI <26 kg/m2, all’89% nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa e all’86% negli impianti con PRAETORIAN score <50. Ne deriva quindi che un’adeguata selezione del paziente (ad esempio, di sesso femminile o normopeso) oppure un posizionamento ottimale del dispositivo potrebbero far raggiungere un margine di sicurezza più elevato rispetto a quanto correntemente considerato sufficiente (=15 J) per gli S-ICD.
Questo lavoro, il primo nel suo genere, apre la strada a studi futuri destinati a dimostrare come un dispositivo ad energia di uscita più bassa, adatto per esempio ad un utilizzo pediatrico, possa risultare efficace quanto lo standard attuale. Il margine di sicurezza del defibrillatore sottocutaneo appare in realtà molto più elevato rispetto al valore generalmente testato durante l’impianto. Questo risultato è certamente rassicurante nella pratica clinica quando, nonostante le attuali linee guida, il test di conversione in acuto non venga eseguito per motivi clinici o per mancanza di inducibilità.
Bibliografia
Biffi M, Bongiorni MG, D’Onofrio A, et al.; “S-ICD Rhythm Detect” Investigators. Is 40 Joules Enough to Successfully Defibrillate With Subcutaneous Implantable Cardioverter Defibrillators? JACC Clin Electrophysiol. 2021 Jan 21:S2405-500X(20)31121-X. doi: 10.1016/j.jacep.2020.11.001. Epub ahead of print.