“Tecnica Shift and Cover”: un metodo conservativo per gestire le complicanze dell’S-ICD

Il rischio di complicanze con il defibrillatore impiantabile sottocutaneo (S-ICD) è inferiore a quello riscontrato con gli ICD convenzionali. Ma proprio a causa della bassa frequenza di complicanze, l’esperienza su come gestirle è altrettanto limitata. L’articolo recentemente pubblicato da Droghetti et al. riempie questo vuoto informativo raccogliendo una serie di complicanze registrate in 14 pazienti con S-ICD proponendo un approccio conservativo alla loro gestione.
Le complicanze presentate richiedevano tutte un intervento chirurgico e riguardavano in 7 casi il generatore di impulsi (con l’interessamento della tasca con infezione, erosione, estrusione o dolore), in 5 casi gli elettrocateteri (con infezioni parasternali al sito di incisione xifoidea) e in 2 casi entrambi gli elementi.
Grazie alla tecnica “shift and cover”, attraverso la quale il componente del sistema coinvolto viene spostato dalla sua posizione originale a un’ubicazione alternativa più protetta (nel caso del generatore, la tasca intermuscolare) tutte le complicanze sono state risolte attraverso un unico intervento e senza rimuovere completamente il device, con un risultato cosmetico soddisfacente e senza complicanze intra e post-operatorie o infezioni al follow up (12 mesi).
Fonte:
Droghetti A, Pecora D, Maffè S, Badolati S, Pepi P, Nicolis D, Lupo P, Lovecchio M, Valsecchi S, Ottaviano L. “Shift and cover technique”: conservative management of complications for the rescue of S-ICD subcutaneous implantable defibrillator systems. J Interv Card Electrophysiol. 2022 Aug 5. doi: 10.1007/s10840-022-01312-y.