RM, smartphone, metal detector e… dispositivi cardiaci

Il Giornale italiano di Cardiologia ha pubblicato un approfondimento sulla sicurezza dei dispositivi elettronici cardiaci impiantabili in presenza di possibile interferenze elettromagnetiche.
Il Giornale italiano di Cardiologia ha pubblicato un approfondimento sulla sicurezza dei dispositivi elettronici cardiaci impiantabili in presenza di possibile interferenze elettromagnetiche.
Esiste un substrato fisiopatologico responsabile dell’insorgenza e delle possibili recidive di fibrillazione atriale in pazienti che non presentano condizioni cliniche concomitanti potenzialmente responsabili di tale aritmia? Uno studio recente pubblicato su Circulation tenta di rispondere a questa domanda.
Il primo trial randomizzato sul defibrillatore Evera MRI confermano la sicurezza e l’efficacia del dispositivo MT conditional. I risultati pubblicati sul JACC mostrano che la risonanza magnetica non altera le prestazioni elettriche.
L'Istituto Superiore di Sanità entra nel merito delle risonanze magnetiche nei portatori di device cardiaci impiantabili con un documento che traccia delle linee guida sulle possibilità e problematiche organizzative relative alla gestione interdisciplinare di questi pazienti, in seguito l'introduzione sul mercato di dispositivi di nuove generazione MR-conditional.
Il 30 e 31 gennaio scorso si è svolto a Roma il II Congresso nazionale de “La Rete delle Neurocardiologie” organizzato dall’Area AIAC Interazioni Cuore-Cervello con il patrocinio dell’Italian Stroke Organization.
Editoriale del dott. Alberto Roghi, Laboratorio di RM Cardiaca, Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare A. De Gasperis, AO Niguarda Ca’ Granda, Milano. La risonanza magnetica (RM) è una tecnica di rilevanza diagnostica ormai ben nota, spesso insostituibile per la capacità di caratterizzare i tessuti e per l’impiego di energie biologicamente inerti e mezzi di contrasto a base di gadolinio non nefrotossici.
Cari amici, con l’augurio di trascorrere delle serene e meritate vacanze per chi fosse in procinto di partire e con un caloroso ben tornato per chi di voi invece fosse già rientrato, cogliamo l’occasione per riassumere e riproporvi i temi approfonditi sul nostro sito nei primi sette mesi del 2014.
Il 15 aprile è stato impiantato in contemporanea in 70 centri aritmologici italiani Evera MRI SureScan di Medtronic, il primo e unico defibrillatore cardiaco compatibile con la risonanza magnetica "full body". Rispetto ai precedenti defibrillatori la nuova tecnologia consente al paziente di accedere, senza alcuna restrizione di distretto corporeo, alle indagini di risonanza magnetica che è un esame clinico diventato ormai fondamentale per la corretta diagnosi di molte patologie.
Intervista video a Domenico Corrado, Professore associato di Malattie dell'apparato cardiovascolare, Università di Padova. La cardiomiopatia aritmogena geneticamente determinata è stato il tema di confronto e discussione di un'interessante Focus on al X Congresso AIAC. Organizzato con il gruppo AIAC Giovani, l’incontro ha visto la partecipazione di Domenico Corrado dell’Università di Padova tra i massimi esperti in Italia di questo malattia cardiologica che non è più così rara. Come diagnosticare queste cardiomiopatie? Quando è appropriato fare il mappaggio elettroanatomico? Un tema molto discusso è lo screening della morte improvvisa nello sport: fino a che punto spingersi nella prevenzione?
Presso l’ospedale Santa Chiara di Pisa è stato impiantato su un paziente di 32 anni, affetto da blocco atrio-ventricolare, il primo pacemaker Accent MRI e il catetere Tendril MRI, nuove tecnologie di St. Jude Medical. Il nuovo sistema permette anche ai pazienti che debbono portare questi dispositivi salvavita di sottoporsi a una risonanza magnetica (MRI) ad alta risoluzione di tutto il corpo.
Ogni anno in Italia decine di migliaia di pazienti vengono colpiti da malattie cardiovascolari che richiedono l’impianto di un pacemaker o di un defibrillatore automatico impiantabile (ICD): quali sono i rischi e quali le complicanze dell'impianto di questi dispositivi. Le risposte a tutte le domande.
In occasione del 19° Congresso Nazionale AIAC abbiamo intervistato Gabriele Dell’Era (Responsabile SS Unità di elettrofisiologia, AOU Maggiore della Carità, Novara) sull’uso della stimolazione del sistema di conduzione nella pratica clinica dei centri italiani, fra impatto e prospettive future.
Sono stati pubblicati sull’American Heart Journal i risultati di uno studio prospettico, osservazionale, monocentrico, italiano che ha avuto lo scopo di valutare l'incidenza e i predittori di ripristino spontaneo del ritmo sinusale in una popolazione di pazienti con fibrillazione atriale permanente sottoposti ad ablate and pace con stimolazione del sistema di conduzione (CSP).