La stimolazione endocardica sinistra: razionale, tecniche disponibili e outcome
Intervista a Giosuè Mascioli, Dipartimento Cardiovascolare, Cliniche Humanitas Gavazzeni, Bergamo. Sul Giornale Italiano di Cardiologia avete presentato i casi di due pazienti trattati con pacing endocardico del ventricolo sinistro. Che cosa avevano in comune e in che cosa differivano i due pazienti? Quali sono stati i risultati in acuto? Un paziente era risultato non-reponder alla CRT, mentre l’altro aveva avuto ripetuti sposizionamenti di cateteri impiantati in modo “tradizionale” in seno coronarico ed era giunto alla nostra osservazione per rottura del catetere epicardio per il ventricolo sinistro; tra l’altro il paziente non aveva ricevuto particolare beneficio clinico–strumentale dalla stimolazione biventricolare “classica”. A questi due va aggiunto un terzo paziente con un failure alla CRT convenzionale, al quale abbiamo proposto come ultimo tentativo una stimolazione diretta del ventricolo sinistro. I risultati in acuto sono stati molto buoni, inaspettati, con una riduzione dell’indice di dissincronia ventricolare, dell’ampiezza del QRS e un miglioramento della funzione sistolica, dato questo particolarmente significativo tenuto conto che erano pazienti già portatori di pacing biventricolare.