Riduzione dei tempi di ricovero nei pazienti post-infarto: l’effetto del defibrillatore indossabile nell’esperienza di un singolo centro di terzo livello

Le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte nel mondo, e l’infarto miocardico acuto (AMI) rappresenta una delle patologie più comuni e gravi. L’AMI può determinare una disfunzione del ventricolo sinistro (reduced ejection fraction, rEF), più o meno temporanea, che aumenta il rischio di morte cardiaca improvvisa (SCD) dovuta ad aritmie ventricolari. Pertanto, i pazienti con rEF dopo AMI richiedono un monitoraggio attento per prevenire la SCD e migliorare la prognosi. Tuttavia, i defibrillatori impiantabili (ICD), presentano importanti limitazioni nella fase immediatamente successiva all’evento acuto, essendo per definizione una soluzione definitiva, invasiva e con rischio di infezioni e complicanze legate al dispositivo. I pazienti con rEF dopo AMI spesso hanno degenze ospedaliere prolungate, il che può influire sulla loro qualità di vita e aumentare l’onere sul sistema sanitario. Sarebbe interessante avere a disposizione una soluzione alternativa all’impianto precoce di ICD o alla degenza prolungata, in grado di fornire una protezione efficace e sicura per la SCD, riducendo al contempo i tempi di degenza ospedaliera.
Ho il piacere di presentare in questo articolo l’esperienza clinica dell’Ospedale Arnaud-De-Villeneuve di Montpellier che ha investigato l’impatto dell’utilizzo del defibrillatore indossabile (WCD) sulla durata delle degenze ospedaliere nei pazienti post-AMI e disfunzione ventricolare sinistra (EF ≤35%).
L’articolo intitolato “Wearable Cardioverter Defibrillator Shortens the Lengths of Stay in Patients with Left Ventricular Dysfunction after Myocardial Infarction: A Single-Centre Real-World Experience” è stato pubblicato nel 2023 su Journal of Clinical Medicine. Nella pratica, abbiamo condotto uno studio retrospettivo e osservazionale in un unico centro ospedaliero di terzo livello, che ha coinvolto 101 pazienti nel gruppo con WCD e 29 nel gruppo di controllo. È stata prima eseguita un’analisi con il metodo del propensity score e poi sono stati condotti modelli di regressione pesata, da cui è emerso che il WCD è in grado di ridurre significativamente i giorni di degenza in terapia intensiva cardiologica (5.5 ± 2.6 vs. 8.4 ± 12.8 days, p < 0.001) e i tempi totali di ospedalizzazione (10.2 ± 5.7 vs. 13.4 ± 17.6 giorni, p = 0.005), rispetto al gruppo di controllo.
Nonostante diverse analisi sulla costo-efficacia dell’uso del WCD, finora nessuno studio aveva analizzato direttamente le implicazioni dell’uso del WCD sulla durata totale dell’ospedalizzazione e sulla durata dei ricoveri in terapia intensiva coronarica per i pazienti con rEF dopo AMI. I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per la pratica clinica, poiché suggeriscono che il WCD può offrire una soluzione sicura ed efficace nel prevenire la SCD, riducendo le degenze ospedaliere e alleviando non solo il carico sulle strutture sanitarie, ma migliorando anche la qualità di vita dei pazienti. Infatti, una degenza ospedaliera breve riduce il rischio di infezioni intra ospedaliere, promuove una ripresa più rapida e permette ai pazienti di riacquistare la loro indipendenza più velocemente. Accorciando i tempi di degenza, il WCD può inoltre ridurre i costi sanitari e permettere l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse ospedaliere. Il WCD, fornendo un monitoraggio cardiaco continuo e personalizzato nel comfort della propria casa, facilita il passaggio dall’ambiente ospedaliero a quello ambulatoriale, in maniera protetta dal rischio di SCD e senza mai soluzione di continuità.
Pertanto, nel campo della cardiologia sempre in evoluzione dove gli avanzamenti tecnologici continuano a ridefinire i confini delle cure dei pazienti, il WCD può rappresentare un cambiamento importante nella gestione dei pazienti con rEF dopo AMI e potrebbe essere sempre più incorporato nella pratica clinica.
L’articolo completo è disponibile al seguente link:
Articolo di Laura Sofia Cardelli
Fonte
Cardelli LS, Delbaere Q, Massin F, Granier M, Casella G, Barbato G, Dupasquier V, Macia JC, Leclercq F, Pasquie JL and Roubille F. Wearable Cardioverter Defibrillator Shortens the Lengths of Stay in Patients with Left Ventricular Dysfunction after Myocardial Infarction: A Single-Centre Real-World Experience. J. Clin. Med. 2023, 12, 4884. https://doi.org/10.3390/jcm12154884.