Uno dei compiti dell’AIAC è favorire lo scambio di informazioni scientifiche e promuovere lo sviluppo del settore aritmologico. Grazie ai periodici censimenti, l’Associazione riesce a monitorare l’attività svolta, il personale e l’evoluzione delle attrezzature e procedure nei vari Centri del territorio nazionale.
Nel 2012 l’AIAC ha proposto ai Centri di aritmologia e cardiostimolazione italiani un questionario per raccogliere informazione che descrivono il singolo centro, dal personale sanitario operante nella struttura alle attività svolte. In tutto hanno aderito volontariamente 215 Centri operativi in Italia.
I dati raccolti hanno permesso di ottenere una fotografia dei Centri di aritmologia e cardiostimolazione in Italia. In sintesi, il censimento ha rilevato che nei Centri aritmologici lavorano in media 3,1 medici, 6,9 infermieri e 5,0 tecnici. Il 53% dei medici ha più di 45 anni e solo il 16% dei medici ha meno di 35 anni.
L’81% delle aritmologie italiane risulta avere almeno una sala operatoria dedicata. Il 53% risulta operare in almeno una sala condivisa con altre unità operative. L’89% dei Centri utilizza poligrafi per elettrofisiologia, il 55% poligrafi per il mappaggio elettroanatomico. Il 55% ha a disposizione almeno un apparecchio radiologico fisso, l’85% di almeno un apparecchio radiologico mobile.
Riguardo alle attività svolte, il Censimento evidenzia che gli impianti vengono svolti nell’90% dei centri aritmologici italiani (l’impianto di pacemaker nel 99% e di ICD nel 96%), le ablazioni nel 52% e le estrazioni dei impianti nel 35%. I controlli di pacemaker e ICD vengono eseguiti in quasi tutti i centri censiti. L’esame diagnostico del tilt test viene eseguito nel 68% e lo studio elettrofisiologico nel 56% dei centri.