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Dalla letteratura

Studio clinico randomizzato ATLAS: cosa significano i risultati di superiorità per l’S-ICD e la prevenzione della morte cardiaca improvvisa nel suo insieme?

Una recente rassegna a cura di Roberto Rordorf 1 riassume le evidenze chiave e gli studi che hanno confrontato gli ICD sottocutanei (S-ICD) e gli ICD transvenosi (TV-ICD) per consentire ai cardiologi clinici e a coloro che impiantano queste tipologie di dispositivi di effettuare una selezione ottimale dei pazienti per l'impianto di S-ICD. Con il progredire della tecnologia ICD e il miglioramento degli algoritmi di programmazione, la terapia ICD si è notevolmente evoluta…

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Registro EFFORTLESS: principali risultati a 5 anni

L’EFFORTLESS è un registro multicentrico non randomizzato progettato per raccogliere dati sugli esiti a lungo termine sull’efficacia dell’S-ICD e sugli esiti clinici di 984 pazienti a cui è stato impiantato l’S-ICD Model 1010 tra agosto 2009 e dicembre 2014 in 46 centri di 11 Paesi. Gli outcome primari del registro sono quindi: Assenza di complicanze perioperatorie: tasso a 30 giorni Assenza di complicanze: tasso a 360 giorni …

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Stabilità del sistema S-ICD impiantato mediante tecnica intermuscolare a due incisioni: follow up a 1 anno

La posizione adeguata del defibrillatore cardioverter impiantabile sottocutaneo è fondamentale per garantire l’efficacia della defibrillazione. La tecnica di impianto intermuscolare a due incisioni, ampiamente adottata, evita l’incisione parasternale superiore e utilizza una tasca intermuscolare per il posizionamento del generatore. Un recente studio, i cui obiettivi, materiali e metodi sono stati riportati nella research letter pubblicata sul Journal of Cardiovascular1…

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ATLAS Trial: il confronto tra defibrillatore sottocutaneo (S-ICD) e transvenoso (TV-ICD)

L'ATLAS Trial è il primo studio prospettico randomizzato controllato in cui l’obiettivo principale è quello di valutare i tassi di complicanze correlate all'elettrocatetere tra l'S-ICD e i dispositivi TV-ICD monocamerali a 6 mesi dall'impianto. Si tratta di un investigator sponsored research study, progettato e guidato dal Population Health Research Institute (Canada), dal dottor Jeff S. Healey, MSc, FHRS e dal comitato direttivo ATLAS.

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“Tecnica Shift and Cover”: un metodo conservativo per gestire le complicanze dell’S-ICD

Il rischio di complicanze con il defibrillatore impiantabile sottocutaneo (S-ICD) è inferiore a quello riscontrato con gli ICD convenzionali. Ma proprio a causa della bassa frequenza di complicanze, l'esperienza su come gestirle è altrettanto limitata. L’articolo recentemente pubblicato da Droghetti et al. riempie questo vuoto informativo raccogliendo una serie di complicanze registrate in 14 pazienti con S-ICD proponendo un approccio conservativo alla loro gestione. Le complicanze presentate…

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S-ICD: efficacia degli shock real-world

In questo aggiornamento sono riportati i più recenti real-world data sulle prestazioni dell’S-ICD che possono essere applicati alla pratica clinica portando a un conseguente miglioramento nell’outcome dei pazienti. In prima battuta, sono descritti i risultati di due analisi retrospettive dal registro osservazionale Rhythm Detect. 1,2 La prima indaga l’efficacia dello shock in acuto in base alla tecnica di impianto,1 la seconda valuta l’effetto…

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Il confronto tra S-ICD e TV-ICD alla luce degli studi PRAETORIAN e UNTOUCHED

Lo studio PRAETORIAN (A PRospective, rAndomizEd Comparison of subcuTaneOous and tRansvenous ImplANtable Cardioverter Defibrillator Therapy)1 è stato il primo studio randomizzato ad aver effettuato un confronto fra le prestazioni dell’S-ICD con quelle dei TV-ICD. Allo scopo sono stati arruolati 849 pazienti tra il 2011 e il 2017 in Europa e Stati Uniti. L’ipotesi dello studio era quella di verificare la non inferiorità dell’S-ICD in confronto al TV-ICD rispetto ai principali…

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Esecuzione del test di defibrillazione durante le procedure di impianto di T-ICD e S-ICD nella pratica clinica italiana

Il test di defibrillazione (DT) è stato tradizionalmente parte della procedura di impianto del defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD), al fine di confermare un'adeguata defibrillazione. Tuttavia, studi storici1-3 hanno dimostrato la non inferiorità dell'omissione del test per quanto riguarda la morte e l'efficacia dello shock negli ICD transvenosi (T-ICD). Secondo le attuali linee guida, il DT può essere quindi omesso nei pazienti sottoposti a impianto di T-ICD,…

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Impatto della non esecuzione del test di defibrillazione post impianto S-ICD: studio caso controllo propensity matched

Per i defibrillatori cardioverter impiantabili transvenosi è stata dimostrata la non inferiorità della mancata esecuzione del test di defibrillazione (DT) al momento dell'impianto.1 Per il defibrillatore impiantabile sottocutaneo (S-ICD), efficace alternativa al transvenoso,2 è invece ancora richiesta l’esecuzione del test di defibrillazione.3 Lo studio di Bianchi et al.4 ha valutato l’outcome di pazienti S-ICD non sottoposti a test di defibrillazione…

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Defibrillatori impiantabili: accettazione del paziente del dispositivo sottocutaneo rispetto a quello transvenoso

I defibrillatori cardioverter impiantabili (ICD) sono una terapia consolidata per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa. Tuttavia, il distress psicologico correlato all'impianto del dispositivo incide negativamente sulla qualità della vita dei pazienti che ricevono l’indicazione all’ICD. Inoltre, è noto come, in alcuni specifici sottogruppi di pazienti (donne, soggetti più magri, pazienti più giovani), il dispositivo provochi un livello di ansia maggiore, a causa delle preoccupazioni…

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