L’elettrofisiologica interventistica richiede dedizione, pratica continua ed attenzione al dettaglio. Richiede anche che chi la pratica abbia un solido bagaglio culturale, che sia specifico in campo aritmologico ma che al tempo stesso gli consenta di dialogare in ambito clinico cardiologico ed extracardiologico, se davvero vuole prendersi cura del paziente in modo completo. La nostra disciplina richiede infine, al di là delle fatiche anche fisiche quotidiane, la capacità di conoscere con onestà i propri limiti ed i limiti della metodica stessa, che consente una serena analisi dei risultati ottenuti ed al tempo stesso di osare un po’ di più quando il contesto clinico lo rende opportuno. Giuseppe Maccabelli racchiudeva in sé tutte queste buone qualità. La passione che lo animava lo rendeva capace, alla fine di una giornata faticosa, di avere un sorriso per tutti e di avere la forza di parlare con entusiasmo del proprio lavoro. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto nella nostra comunità. E’ un dovere ricordarlo come esempio per le generazioni di elettrofisiologi che non hanno potuto conoscerlo.
Dal 2019 l’AIAC ha voluto ricordare Giuseppe Maccabelli dedicando alla sua memoria un premio assegnato ai migliori contributi scientifici presentati al Cogresso Nazionale AIAC da giovani aritmologi.
Roberto De Ponti